Una “normale” nevicata, con pochi centimetri caduti, e per di più ampiamente prevista dalle previsioni meteo: sembravano esserci tutti i presupposti per una situazione perfettamente gestibile e, invece, si è trasformata in un autentico disastro, con centinaia di automobilisti e camionisti bloccati per otto ore nei propri mezzi sulla A7, all’altezza del casello di Busalla. Otto ore di “ordinaria follia” per i quali Mirko Nanni, direttore del Primo Tronco di Autostrade per l’Italia, ha scaricato tutta la colpa sugli autotrasportatori, denunciando, ai microfoni di “Primocanale (cliccate qui per vedere il video dell’intervista) , come “alle 8.30 di mattina, come da Piano neve, fosse entrato in vigore il divieto assoluto di ingresso in autostrada dei mezzi pesanti”, e rincarando ulteriormente la dose: “Se non si rispettano le regole e poi si resta bloccati, generando problemi anche ai mezzi leggeri, è inutile poi protestare”. Un “incredibile gioco alla scaricabarile” che ha immediatamente scatenato la reazione del mondo dell’autotrasporto, pronto a ribattere punto su punto. Secondo il direttore del Primo tronco di Autostrade per l’Italia “a una certa ora della giornata è stato esposto un divieto di transito ai mezzi pesanti? “ Ci sono camionisti che alle 8.30 del mattino, quando molti “burocrati” si presentano in ufficio, magari per avviarsi con tutta la dovuta calma alla macchinetta del caffè, sono già al volante da ore, dopo aver caricato i mezzi magari di prodotti alimentari in piena notte, per farli trovare sugli scaffali dei negozi all’apertura il mattino”, replica con altrettanta durezza (mista ad amara ironia) Doriano Bendotti, segretario della Fai, federazione autotrasportatori di Bergamo. “Autotrasportatori che sono entrati in autostrada durante la notte e che, a quanto ci risulta dalle moltissime segnalazioni arrivate in associazione, non hanno visto alcun avviso di divieto d’ingresso per i mezzi pesanti. E non credo siano tutti ne ciechi ne bugiardi. Forse è qualcun altro a raccontare un “film” diverso da quello andato in onda in autostrada, sospetto peraltro rafforzato dal fatto che nessuno dei presunti “colpevoli” del caos creato in autostrada sarebbe stato sanzionato dagli agenti della Polstrada. Se il divieto per i mezzi pesanti c’era perché non sono state comminate sanzioni a chi non avrebbe rispettato l’alt al transito?” E, ancora, prosegueDoriano Bendotti, “la nevicata era stata prevista con largo anticipo da Arpal: perché nessuno (oltre a “diffondere” con largo anticipo i divieti, ha pensato almeno a inviare mezzi spargisale in autostrada? La neve si sarebbe sciolta e non ci sarebbe stato nessun imbottigliamento. È assurdo non sapere fare prevenzione per poi magari, come è successo, aggiungendo la beffa al danno, invitare centinaia di automobilisti o camionisti a rivolgersi a un Punto blu per farsi rimborsare il pedaggio. Centinaia di persone dovrebbero andare a mettersi in coda fuori da un ufficio, magari per ore, per farsi rimborsare pochi euro? Chi gestisce quel tratto di autostrada non è stato in grado di garantire il servizio, quindi non avrebbe dovuto far pagare il pedaggio. Punto. Del resto basterebbe attraversare il confine e andare nella vicina Francia per capire come funziona: lì se il servizio non è assicurato il pagamento viene sospeso. Altro che “inviti ad andare a farsi rimborsare…..”. Dopo i fiocchi di neve, sono le controaccuse nei confronti di Autostrade a “fioccare”: “Addossare le colpe a chi era in autostrada per lavoro, dopo esseri entrato per la semplice ragione che erano aperti e perché non c’era alcun divieto”, ribadisceDoriano Bendotti a uso e consumo di chi “evidentemente sta solo cercando un capro espiatorio per nascondere le proprie mancanze”, è inaccettabile , così come lo è il fatto che una nevicata, per nulla “straordinaria” possa paralizzare un’autostrada”. E, in merito alle “centinaia di “colleghi di viabilità che hanno fatto di tutto per gestire al meglio la situazione e per evitare disagi”, come affermato da Mirko Nanni,Doriano Bendotti conclude: “ le persone bloccate per ore in autostrada, al freddo, senza magari cibo e acqua, ci possono dire quante di queste centinaia di persone hanno visto al lavoro, al loro fianco, per aiutarli?. Così giusto per capire di chi sono realmente le colpe che di certo nessuno i questo caso può permettersi di scaricare, come già avvenuto troppe volte in passato, addosso agli autotrasportatori. Utenti delle autostrade che, così come gli automobilisti, hanno un preciso diritto: quello di godere della possibilità di viaggiare nelle migliori condizioni possibili, visto che quel “servizio” l’hanno profumatamente pagato con il pedaggio. Se poi qualcuno pensa di intascare solo i soldi senza neppure alzare un dito per diramare gli avvisi di divieto, o senza neppure spargere il sale, sarebbe ora che venisse chiamato finalmente ad assumersi le proprie responsabilità”.