La Serbia delle infrastrutture viaggia nel futuro. L’Italia dei paraocchi ideologici dove andrà?

L’Italia continua ad arrancare sulla strada delle nuove infrastrutture, quasi non riuscisse a comprenderne il ruolo decisivo per poter essere concorrenziali in futuro sui mercati internazionali, cosa che invece sembrano aver perfettamente compreso altri Paesi, probabilmente guidati” da una classe politica forse più lungimirante e, probabilmente , senza i paraocchi ideologici di cui sembrano incapaci a liberarsi alcuni nostri esponenti, in particolare”grillini”. Un esempio arriva da Belgrado, dove alla porte della capitale serba ha preso il via la costruzione di un grande terminal intermodale destinato a diventare un importante snodo del trasporto stradale, ferroviaria e fluviale non solo per la Serbia ma per l’intera regione dei Balcani occidentali. Un’opera finanziata in gran parte con i fondi Ue per 15,5 milioni di euro, mentre il governo serbo parteciperà con 2,9 milioni di euro. L’intero complesso, compreso il centro logistico, si estenderà su una superficie di 82,5 ettari, e la capacità del terminal sarà di 80 mila container. Alla cerimonia di avvio dei lavori nella località di Batajnica, a pochi chilometri da Belgrado, è intervenuto il presidente serbo Aleksandar Vucic, unitamente al capo della rappresentanza Ue in Serbia, Sem Fabrizi, al ministro dei trasporti e infrastrutture, Tomislav Momirovic, alla ministra per l’integrazione europea, Jadranka Joksimovic e al sindaco di Belgrado, Zoran Radojicic. Vucic, ringraziando la Ue per l’apporto finanziario, ha sottolineato la grande importanza del progetto per l’ulteriore sviluppo economico della Serbia e della regione. Il terminal infatti consentirà l’arrivo delle merci in Serbia in maniera più rapida, più economica e con criteri qualitativamente più elevati, avvicinando la regione agli standard europei. Per Fabrizi, tale progetto contribuirà a una migliore connessione del mercato serbo con quello regionale ed europeo, ridurrà i costi di trasporto e abbasserà i livelli di inquinamento. A realizzare il progetto, previsto entro 30 mesi, sarà la società di costruzione austriaca Strabag.