Camion sanificati con l’ozono. Anche senza aiuti i trasportatori proteggono se stessi e i clienti

Aspetta e spera. Di non morire (nel frattempo) di Coronavirus. Rivisto e corretto, adattandolo all’emergenza pandemia, il vecchio detto potrebbe fotografare quello che moltissimi imprenditori e lavoratori italiani pensano dello Stato. Consapevoli che di fronte ai problemi da risolvere (ne sanno qualcosa migliaia di terremotati?) l’unica soluzione è fare quanto indica un altro detto: “aiutati e il ciel t’aiuta”: arrangiarsi da soli. Cosa che hanno fatto anche i titolari di un’impresa di autotrasporti della provincia di Bergamo, terra martoriata come nessun’altra dall’epidemia di polmonite: senza aiuti economici dallo Stato, abbandonati per giorni, settimane a se stessi perfino nella ricerca delle mascherine e dei disinfettanti per cercare di prevenire il più possibile la diffusione del virus, sono andati alla ricerca delle migliori “protezioni” dal contagio, individuate in questo casto in un apparecchio sanificatore a ozono, capace di “uccidere” possibili virus presenti nelle cabine di guida dei camion o nei rimorchi, sottoposti al trattamento prima di ogni nuova spedizione. Apparecchi costosi (oltre i 2000 euro) che l’impresa di autotrasporti ha dovuto ovviamente sborsare di tasca propria con praticamente la certezza di non vederseli mai rimborsare.