“Delusa e amareggiata per gli interventi che il Governo dice di aver messo in campo per le imprese per fronteggiare l’emergenza. E’ mai possibile che un’azienda debba subire danni immani per una chiusura che le è stata imposta dallo Stato (per ragioni condivisibilissime, ma pur sempre imposta) e l’unica risposta che ottiene è la possibilità di avere una garanzia su un finanziamento di cui l’azienda non avrebbe assolutamente avuto bisogno in tempi normali? Ci si deve indebitare per pagare danni che non sono dipesi dalle scelte o dalla volontà dell’azienda. Io la trovo una cosa vergognosa e non degna di un Paese civile. Spero davvero che vi stiate facendo sentire e con Voi tutte le altre associazioni di ogni categoria”. Inizia così il messaggio che i responsabili di un’impresa di autotrasporto bresciana ha deciso di inviare alla propria associazione, la Fai (federazione autotrasportatori italiani”, per uno sfogo che, probabilmente accomuna migliaia di autotrasportatori in tutta Italia, delusissimi da manovre che il Governo non perde occasione per elogiare ma che chi lavora vede evidentemente in modo differente. Continua a leggere