Camion che viaggiano vuoti: è il segnale più chiaro che il settore trasporti potrebbe fermarsi

Camion che partono dal Sud per il Nord Italia carichi di prodotti alimentari e che poi sono costretti a fare il viaggio di ritorno vuoti perché non c’è altro da trasportare; clienti delle aziende di autotrasporto che hanno già inviato lettere nelle quali annunciano che non potranno pagare il servizio se non molto più avanti, addirittura nel 2021, e in alcuni casi anche a rate. Così il rischio di forme autogestite di protesta che potrebbero arrivare a un fermo generale dell’autotrasporto anche per i settori indispensabili è forte. A lanciare l’allarme è il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggé che invita tutti a osservare il segnale più evidente di quanto sta accadendo: “Nelle autostrade ormai vedi solo motrici: i Tir consegnano la merce e poi tornano vuoti, non riescono più a controbilanciare il viaggio di andata con quello di ritorno”. Con la conseguenza che il settore sta frenando in modo allarmante.  “il  calo medio dei fatturati è di oltre del 60 per cento, con punte del 90, con  interi settori fermi. Con la chiusura dei cantieri e delle attività produttive, anche l’operatività delle imprese di autotrasporto si è drasticamente ridotta, e la percentuale di perdita stimata due settimane fa dal Cerved nel 30 per cento è praticamente raddoppiata nel giro di soli 14 giorni”., denuncia Paolo Uggè invitando il Governo anche a leggere attentamente le rilevazioni di Conftrasporto che indicano come “con la chiusura di molti stabilimenti produttivi del nord Italia, si è anche invertita la direzione dei traffici: si va dalle regioni meridionali a quelle settentrionali per trasportare generi alimentari, ma poi le motrici dei Tir tornano vuote a destinazione, con una conseguente perdita per le aziende di autotrasporto. A tutto questo si aggiungono le lettere recapitate ai fornitori da diversi committenti che preannunciano lo slittamento dei pagamenti anche di 12 mesi, e il fatto che la proroga della validità delle patenti e revisioni scadute vale solo in Italia, con il rischio per chi effettua trasporti internazionali, anche all’interno della sola Ue, di vedersi appioppare multe salatissime, se non addirittura il fermo del mezzo. La difficoltà a viaggiare per e dall’estero ha generato una sorta di autarchia obbligata: ormai si transita prevalentemente entro i confini di ogni singola nazione, anche all’interno della sola Ue, mentre a oggi le nostre imprese non sanno quali saranno, se ci saranno, i permessi di circolazione nel periodo di Pasqua sul territorio nazionale. Se andiamo avanti così, con misure che ormai stanno bloccando le attività del Paese, corriamo fortemente il rischio di forme autogestite di protesta che potrebbero arrivare a un fermo generale dell’autotrasporto anche per i settori indispensabili”.