La lotta all’epidemia corre sulle rotaie: Forum Fercargus spiega come ai ministri europei

L’epidemia di Coronavirus ha colpito l’Italia molto prima di altri Stati europei e il nostro Paese, proprio sulla base di questa esperienza vissuta, è in grado di fare da locomotiva per trainare le manovre più importanti da realizzare per contenere e fermare lla diffusione del contagio. In senso figurato ma non solo, anche con treni veri. Parola dei responsabili di Forom Fercargus,(composto da associazione FerCargo, FerCargo Manovra, FerCargo Rotabili, FerCargo Terminal) che hanno chiesto ai ministri dei Trasporti europei, in corso oggi, regole omogenee per il trasporto intermodale ferroviario in tutto il continente, evidenziando come “il trasporto intermodale ferroviario sia un asset strategico nella crisi Coronavirus per tutta l’Europa”. “Il trasporto intermodale è la soluzione più sicura per contenere l’epidemia e sostenere l’economia di un Paese”, si legge nel documento inviato ai ministri europei che invita indica le “azioni necessarie per salvaguardare i servizi logistici essenziali” attraverso un “sistema di trasporto che limita la circolazione delle persone ed è facilmente controllabile, considerato che il treno percorre lunghe distanze con un ridotto impiego di personale (macchinisti) e che la strada viene utilizzata per un breve tragitto di ritiro o consegna dell’unità, con personale locale sia nei terminal di trasbordo sia sui camion”. Quali sono le azioni? Garantire l’infrastruttura ferroviaria lungo le principali direttrici europee Gottardo, Brennero, i grandi porti, i grandi terminal intermodali che sono i punti cardinali per il traffico merci europeo, con le ferrovie che devono garantire i flussi di traffico per la distribuzione di beni di prima necessità e il funzionamento delle aziende produttrici; tutelare i terminal intermodali, tutelandoli con processi di lavoro improntati alla massima sicurezza, se necessario sotto il controllo della Protezione civile o dell’Esercito; creare adeguati supporti per garantire i flussi di merce; definire la circolazione dei treni merci come prioritaria per tutti i Paesi; decidere deroghe a restrizioni di transito e controlli semplificati alle frontiere, deroghe alle regole di sosta dei veicoli nei terminal. E, ancora, ridurre o addirittura garantire l’esenzione dei costi tracce ed di energia elettrica; incentivare l’intermodalità, seguendo l’esempio Ferrobonus, ideare nuovi sostegni per la diminuzione del fatturato e ai terminali con esenzione o estensione dei termini di pagamento di tasse. Strade sa seguire, rigorosamente su rotaia, senza dimenticare di “imitare il modello italiano attuato nell’ultima settimana contro il Coronavirus”.