“Diesel, ecco perché i nuovi motori sono super puliti ma nessuno ne parla.” A intervenire sul “caso diesel”, e sulla presunta catastrofe dei motori a gasolio, letteralmente demonizzati in quella che appare sempre più una campagna molto commerciale e poco ambientale, per spalancare le strade al mercato di un’auto elettrica della quale invece si enfatizzano i pregi nascondendone accuratamente i difetti e i pericoli (cliccate qui per leggere), è un articolo pubblicato sul Sole 24Ore a firma Pier Luigi del Viscovo (cliccate qui per leggere l’intero articolo) che non perde tempo nello spazzar via possibili dubbi, affermando fin dalle primissime righe che “tutti gli studi scientifici dicono in maniera chiara che dai tubi di scappamento delle moderne vetture diesel Euro6 escono sostanze inquinanti in quantità talmente basse da non essere significative”. Un’affermazione, che stride con “il silenzio assordante dei costruttori”, che il quotidiano economico di Confindustria ha verificato misurando le emissioni in un test su un percorso misto urbano ed extra-urbano, con vetture di serie: una Peugeot 3008 e una BMW 216 sulle quali è stata montata un apparecchiatura Bosch. Il risultato? “ Entrambe le vetture si sono posizionate molto al di sotto dei limiti che entreranno in vigore nel 2020 (per le omologazioni) e nel 2021 (per le immatricolazioni) col nome di Euro 6d finale”, con gli ossidi di azoto, noti come NOx, “che dovrebbero stare sotto 120 milligrammi/km”, e che sono risultati tra 10 e 80 mg/km”. E per fare un esempio immediatamente comprensibile “per chi passeggia sul marciapiede”, il Sole 24 Ore riassume: “gli ossidi di azoto che inala provengono per il 60 per cento dai trasporti su strada”, ma le auto diesel Euro6 (e dunque non non di ultimissima generazione, come quelle testate) contribuiscono per meno dell’1 per cento. Dunque, la loro vendita non andrebbe contrastata, come sta accadendo per provvedimenti incomprensibili e supportati da tanta disinformazione, bensì incoraggiata…”