Il caso Brennero? È come una pentola a pressione che senza valvole di sicurezza può esplodere

Ci sono problemi che somigliano a delle pentole a pressione: lasciate sul fuoco senza che nessuno intervenga in tempo per spegnerlo possono veder crescere il vapore e dunque la pressione interna a tal punto da superare il valore limite di rottura dell’acciaio inossidabile e provocare un’esplosione. Un rischio destinato a moltiplicarsi se nessuno si è preoccupato che quella pressione avesse una “via di fuga” attraverso valvole di sicurezza perfettamente funzionanti. Una metafora che calza a pennello per il “caso Brennero”, dove a causare l’innalzamento della “temperatura”, e dunque della pressione, sono i continui limiti imposti al traffico delle merci e dove il malfunzionamento delle “valvole di sicurezza” è rappresentato invece dall’assenza di contromisure adottate dall’Unione Europea.Una situazione critica (ma forse sarebbe il caso di dire bollente) come denuncia il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggè, destinata ad aggravarsi ulteriormente “a causa degli ulteriori interventi annunciati dai governi austriaco-tirolesi”. Previsioni nerissime quelle fatte da Paolo Uggè o per quanto potrà accadere a breve ai confini con l’Austria, frutto di un problema lasciato troppo a lungo inaffrontato. “La risposta che la Commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc ha fornito ai ministri dei trasporti dell’Italia e della Germania (non è per nulla soddisfacente e rassicurante”, esordisce Paolo Uggè sulle pagine del sito Conftrasporto.it, e questo nonostante alcune iniziative da tempo assunte da Conftrasporto che a questo punto ritiene che la posizione del Governo italiano, magari d’intesa con quello tedesco, debba dare con determinazione il senso della inaccettabilità della situazione. Conftrasporto ribadisce quindi la necessità innanzitutto che vi sia una evidente e chiara posizione politica di chi rappresenta l’Esecutivo nella Sua interezza e che in tempi brevi sia possibile interloquire con un rappresentante del governo con delega ai temi del trasporto, come avveniva con il vice ministro Edoardo Rixi per approfondire questa incredibile situazione. Come sia possibile che un dicastero, a nostro avviso di particolare rilevanza, veda la presenza di un ministro, impegnato in molte situazioni e di un solo sottosegretario, è inconcepibile. E’ così difficile individuare due figure che si occupino del mondo dei trasporti? Possibile che non ci si renda conto come sulla questione legata all’attraversamento dei valichi alpini, nella fattispecie quelli con l’Austria, si gioca una buona parte della competitività nazionale? Come non ci si possa rendere conto che i nostri operatori perdano fiducia in una classe politica che continuamente si confronta, ma sarebbe meglio dire litiga, su argomenti etico-filosofico-sociali, o leggere di discussioni sulle modifiche da apportare al codice della strada (per limitarci al tema dei trasporti) e non affrontare nelle sedi preposte come le aule parlamentari un tema come quello della permeabilità dei valichi alpini? Ma la concretezza e la realtà appartengono a chi rappresenta il popolo oppure no?” Affermazioni che contengono pesantissime critiche al Governo ma che non risparmiano neanche le opposizioni, accusate apertamente di essere in grado solo “di evidenziare sempre e solo genericamente argomenti”ma di non entrare mai nel concreto. “ Nessuno dei rappresentanti delle opposizioni ha mai pensato di aprire un confronto sui temi reali con le rappresentanze di interessi?”, conclude Paolo Uggè. “ La politica non si realizza parlando di “politica” ma confrontandosi con i temi della gente e delle imprese. Possibile non rendersi conto che l’opinione pubblica è stanca di dichiarazioni in “politichese” ma chieda che i problemi contingenti e che impattano concretamente sulla vita e sulle attività giornaliere siano affrontati? Nessuno si stupisca se ci si dovesse trovare di fronte ad iniziative di denuncia che inevitabilmente saranno costrette ad assumere le rappresentanze del settore”.