“Ho piena fiducia in lui, si è dimostrato uno sbloccatore di cantieri senza eguali”. L’elogio fatto dal vicepremier Matteo Salvini al ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Danilo Toninelli puzza di sarcasmo lontano un chilometro? Se è così il ministro a 5 Stelle deve avere un potentissimo raffreddore perché non ha avvertito alcuna puzza, al punto da ringraziare. Un grazie che suona come la “prova” che lo ha preso sul serio, arricchendo in questo caso, ulteriormente la propria (già ricchissima) collezione di Uscite infelici? Oppure, anche Danilo Toninelli ha deciso di usare, a sua volta, l’arma dell’ironia e del sarcasmo inviando quel ringraziamento? Difficile dirlo. Meno difficile è ipotizzare, invece, che il ministro Toninelli possa finire nel “tritacarne” del rimpasto di Governo che Matteo Salvini, forte del 34 per cento delle elezioni europee, sarebbe pronto a far partire, come ipotizza un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica. Un articolo che analizzando lo scenario politico italiano del dopo voto (oltreché del dopo condanna all’ex vice ministro leghista Edoardo Rixi,dimissionario dopo la sentenza) fra “prove tecniche di rimpasto o di pressing sul M5S o di provocazione finale per accelerare la caduta del governo” indica alcuni possibili ministri “a rischio”: il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa e la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, ai quali sono stati riservati “attacchi” chiari e inequivocabili, e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, al quale Salvini ha recapitato invece il sarcastico elogio. Tre ministeri al centro di un’offensiva leghista per combattere i troppi no dei 5Stelle contro la quale Danilo Toninelli o, come scrive Repubblica, il suo ministero non è “blindato” a patto che a sostituirlo sia un altro grillino?