Chiusure al Brennero, la strada della diplomazia non basta per fermare l’arroganza austriaca 

Il mondo dell’autotrasporto ha da tempo lanciato l’allarme sui collegamenti con il resto d’Europa che rischiano di ostacolare tutto il sistema produttivo nazionale “fermato” da una barriera alpina diventata quasi invalicabile per colpa dei continui divieti applicati dal governo austriaco d’intesa con quello del Tirolo. Manovre, attuate da chi forse pensa ancora di essere ai tempi dell’impero austro-ungarico e non sembra voler mettere in alcun modo da parte l’arroganza nei confronti del nostro Paese, contro le quali il ministro per le Infrastrutture e i trasporti Danilo Toninelli ha riconfermato la volontà di mettere in campo una pressante azione da condurre a livello comunitario nei confronti del governo austriaco. Seguendo di fatto le orme del suo predecessore Graziano Del Rio che aveva già sottoscritto, insieme ai rappresentanti di altri Paesi, il documento Road Alleance. Una “strada”, quella della diplomazia, che rischia però di non portare da nessuna parte, come più volte segnalato da Conftrasporto – Confcommercio che ha invitato il Governo ad affrontare la determinatezza del Governo austriaco tirolese con azioni di pari peso. Che la signora Violeta Bulc, commissaria europea ai trasporti, emani comunicati nei quali stigmatizza il comportamento di chi se ne infischia del principio sulla libera circolazione delle merci è un segnale politicamente importante, ma il fatto vero è che rimane sulla carta e nel frattempo la libertà di circolazione viene ostacolata. Non sono queste osservazioni frutto di fantasie, supposizioni infondate o pregiudizi nei confronti del governo austriaco, ma dell’analisi di dati di fatto di quanto accaduto e delle previsioni di quello che potrebbe succedere se quanto avvenuto fino a oggi sotto gli occhi di tutti e senza che nessuno si opponesse realmente, non verrà fermato. Un “assaggio” delle conseguenze di questa assurda situazione lo avremo già nei prossimi giorni, in occasione del 25 aprile, con una nuova applicazione di quello che la fantasia tirolese-austriaca definisce dosaggio e con il pericolo di code mostruose. Una nota della Bgl, l’associazione tedesca dei trasportatori, rende noto che la polizia bavarese prevede che almeno 50 chilometri di coda si potranno determinare al confine con l’Austria nelle giornate del 25 e 26 aprile a causa del contingentamento di 300 automezzi l’ora applicato sull’autostrada dell’Intall (asse del Brennero) con un filtro realizzato a Kufstein. Dati sfuggiti alle nostre autorità, forse disattente perché troppo impegnate nello studio della targa personale, perdendo così di vista altri problemi? E sì che l’elenco è lungo, partendo dalla necessità di ridare funzionalità agli uffici territoriali delle Motorizzazioni a corto di personale tecnico, per arrivare al tema dei trasporti eccezionali, dove la situazione per le imprese che esercitano questa attività è semplicemente insostenibile. Per non parlare dei costi minimi della sicurezza, la cui pubblicazione era stata promessa dieci mesi or sono. Tutte realtà più e più volte denunciate al Governo, ma senza ottenere risposte concrete, come se qualcuno fosse convinto che i problemi si risolvono solo con le chiacchiere. Resterà senza risposta anche la recentissima “provocazione” lanciata da Conftrasporto di creare a nostra volta ostacoli introducendo per tutti gli automezzi esteri (particolarmente quelli provenienti dall’Austria) che entrano in Italia sovraccosti e verifiche approfondite, con l’obiettivo di tutelare a nostra volta l’ambiente e garantire la sicurezza per tutti gli utenti della strada che nelle prossime festività percorreranno quei tratti autostradali (disponendo ovviamente una serie di divieti mirati sulla viabilità ordinaria)? Se certi governanti sembrano comprendere solo questo linguaggio appare questa l’unica strada per smuovere una situazione ormai insostenibile e che, a livello europeo, non verrà certo affrontata a breve: le autorità comunitarie sono in via di rinnovo per le prossime elezioni e se prima erano disattente al tema ora ne fregano proprio…  

Paolo Uggé, vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio