Il Governo manovra per rimettere in carreggiata i conti: taglierà il rimborso sul gasolio dei tir?

“Ora corriamo il rischio di manovre correttive nelle quali rischiano di essere coinvolti anche i comparti del  mondo dei trasporti. Occorrerà pertanto attrezzarsi per affrontare le prossime evoluzioni”. A fare la previsione (e a lanciare un invito ad attrezzarsi per non farsi trovare impreparati di fronte a quanto potrebbe accadere) è il vicepresidente nazionale Paolo Uggè che dalle pagine online del sito conftrasporto.it nel suo appuntamento settimanale con gli associati ha fatto una fotografia della situazione attuale del Belpaese (di stagnazione con vista sulla recessione?) e, fatti due conti, ha tirato le somme: così non va, e occorre prepararsi a fronteggiare  possibili nuove manovre destinate a coinvolgere alche l’autotrasporto. “Nella crescita avuta negli anni trascorsi l’Italia non ha ottenuto i medesimi risultati di altri Paesi, questo è un fatto, ma non è migliorata con le ultime scelte economiche. E oggi siamo l’unico Paese avviato a dover fronteggiare una fase di stagnazione. E questa è realtà”, scrive Paolo Uggè.”Una riflessione dunque dovrà essere compiuta se diversi organismi europei avevano previsto per tempo la evoluzione negativa a fronte delle scelte contenute nella finanziaria. Purtroppo i fatti dicono che avevano ragione gli istituti internazionali e gli economisti che ipotizzavano il peggio. Le imprese del mondo dei trasporti soffrono e qualche insofferenza incomincia ad emergere. In alcune zone del Paese le federazioni dell’autotrasporto stanno pensando ad azioni di sensibilizzazione, di fronte al disinteresse di alcuni rappresentanti delle istituzioni del Governo a livello territoriale. Una situazione non facile e complessa che deve essere gestita con oculatezza”. Ma anche evitando “di mettere a rischio le esperienze di coesione, indispensabili per affrontare momenti che potrebbero innescare danni irreparabili al tessuto imprenditoriale, con risultati devastanti”. Momenti da affrontare, conclude Paolo Uggè accogliendo le proposte avanzate da Conftrasporto che “che mirano a rendere più competitive le imprese nazionali. Superare le pastoie burocratiche; rendere i porti più permeabili e competitivi; rimettere in moto i cantieri per i quali esistono risorse, non irrilevanti, già stanziate, assumere posizioni a difesa della libertà di circolazione, sostenere l’attività delle imprese del sistema marittimo e dei servizi tecnico nautici, superare le criticità del funzionamento delle motorizzazioni; garantire la sicurezza del rispetto delle regole; riordinare il sistema dei trasporti eccezionali. Insomma impegnarsi ad attuare interventi che non comportano costi per lo Stato ma rilancino il sistema Paese” Senza manovre correttive di qualche “tecnico, magari prestigioso, che effettui i soliti tagli lineari. Magari riducendo la compensazione dell’accisa”.