Vampiri del gasolio: smascherata la banda. Furono loro a provocare l’incendio al pozzo Eni?

Li hanno chiamati i “vampiri del gasolio”. Sono i presunti componenti della banda smascherata dai carabinieri della compagnia di Ostia che al termine di lunghe indagini coordinate dalla procura di Roma hanno arrestato 17 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti pluriaggravati di carburante in danno di oleodotti che forniscono l’aeroporto di Roma Fiumicino, oltreché di incendio aggravato: sarebbero stati alcuni componendi dell’organizzazione, infatti, sempre secondo le accuse, ad aver causato l’incendio del pozzetto di ispezione della rete Eni, avvenuto la notte del primo dicembre dello scorso anno, che provocò la chiusura per alcune ore del traffico della vicina autostrada Roma – Civitavecchia. Nel corso di un tentativo di furto, la banda avrebbe provocato una fuoriuscita di carburante da cui poi sarebbe scaturito l’incendio. Secondo gli investigatori a capo dell’associazione per delinquere ci sarebbe un imprenditore italiano di 42 anni che attraverso la sua rete di conoscenze nell’ambiente della commercializzazione degli idrocarburi, si sarebbe occupato di rivendere “in nero” il carburante rubato mettendo a disposizione il deposito per la temporanea custodia del carburante rubato e noleggiando i mezzi impiegati per i furti. L’operazione, che ha visto impegnati oltre 150 carabinieri, ha interessato, oltre a Roma anche a Napoli, Trieste e Cagliari.