Sarà un referendum a decidere il futuro della Tav? L’ipotesi non è affatto da escludere anche alla luce delle dichiarazione rilasciate dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ai microfoni di Rtl, commentando le indiscrezioni riportate da diversi organi di stampa secondo le quali l’analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione commissionata dal ministero per le Infrastrutture e i trasporti avrebbe dato esito negativo. Una bocciatura (il completamento dell’opera, per la quale sono gia’ stati scavati 21 chilometri di gallerie su un tracciato complessivo di 270, sarebbe stato considerato “non vantaggioso, inopportuno” e gli effetti in termini di miglioramento dei tempi di percorrenza, di abbattimento delle emissioni per lo spostamento del traffico dalla gomma alla rotaia, di crescita dell’economia per i cantieri della stessa opera non sufficienti per giustificare l’opera) che dunque potrebbe non fermare il progetto, con Matteo Salvini pronto a ribadire il suo sì alla Tav: “Posso commentare quello che ho visto, studiato e approfondito, non un’indiscrezione giornalistica, ma ho sempre detto che è meglio andare avanti, perché se c’è un’opera a metà è meglio finirla che lasciarla a metà”, ha affermato il leader leghista, aggiungendo che “ci sono milioni di italiani che hanno un’idea chiara” e che “se se chiedessero un referendum nessuno di noi vorrebbe e potrebbe fermare la richiesta”.