Autotrasporto, c’è solo una strada da percorrere se si vuole impedire di far salire la tensione

Mentre la Legge di Stabilità si avvicina al traguardo finale, il sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti Edoardo Rixi ha deciso d’incontrare al ministero i rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto convocati per giovedì 6 dicembre, lo stesso giorno in cui l’esponente del Governo ha annunciato di voler incontrare anche gli operatori del Noleggio con conducente protagonisti nei giorni scorsi a Roma di una manifestazione di protesta per denunciare una situazione che, dopo 10 anni di attesa di una riforma e dopo continue proroghe “per non saper o voler decidere”, non può più in alcun modo essere sottovalutata. La riunione dovrebbe fornire un quadro più definito sulle intenzioni del Governo per quanto riguarda gli interventi che intende effettuare per i relativi settori. In particolare per l’autotrasporto si tratta dei trasferimenti di risorse necessarie per finanziare misure atte ad accompagnare verso il mercato europeo le imprese nazionali: accise sui carburanti, investimenti sul parco circolante, trasporto combinato ferro/mare, riduzioni compensate per favorire maggiore sicurezza e l’accorpamento delle imprese, politiche a sostegno della Road Alleance, tutela della libera circolazione delle merci, funzionalità delle Motorizzazioni civili, rispetto ambientale sono i principali temi al centro del confronto che ci si augura possa ripartire per proseguire in modo costante, così da poter dare risposte reali sui tanti aspetti che si stanno accumulando e che rappresentano delle vere e proprie palle al piede per la competitività delle imprese del trasporto su gomma italiane. Le condizioni che il settore è chiamato ad affrontare sono ogni giorno sempre più complesse, conseguenza diretta del rallentamento fatto registrare dall’economia che riversa le proprie negatività sulle attività del trasporto e della logistica. Quando le imprese non sono competitive la delocalizzazione incrementa e se complessivamente la produzione si riduce il sistema logistico del Paese e del trasporto merci ne soffre e paga un prezzo elevato. La situazione non può essere sottovalutata, come testimoniano anche i recenti fenomeni sociali scoppiati in Francia (che certamente non aiutano) o le tensioni che in certe zone portuali si stanno sviluppando, o, ancora, le tensioni create dalle incertezze sulla realizzazione delle infrastrutture che hanno un impatto diretto sui costi e sull’operatività aziendale. Se più di 8mila noleggiatori sono confluiti a Roma significa che nella società stanno prendendo piede fenomeni da non sottovalutare. E un errore madornale sarebbe non “capire” quanto avvenuto a Torino dove lunedì hanno invece manifestato le loro preoccupazioni i direttivi dei principali corpi intermedi contro la scelta del “non fare”, da parte dell’Esecutivo, che produce rallentamenti delle opere infrastrutturali indispensabili per la crescita del Paese. Tutti fattori che possono condurre, se non gestiti d’intesa con le rappresentanze responsabili (la protesta dei forconi di alcuni anni fa si è potuta affrontare e superare in quanto il rapporto tra Governo e queste funzionò) alla riproposizione di iniziative forti. I corpi intermedi nei loro massimi livelli a Torino hanno voluto dare una rappresentazione democratica e civile del dissenso rispetto alla cultura penalizzante del non fare. Non esistono interessi personali e partitici, ma solo la dimostrazione di come coloro che detengono veramente la rappresentanza degli operatori sono al fianco degli imprenditori italiani che vogliono poter intraprendere per competere. È solo dunque grazie al confronto continuo e costante, tra l’altro annunciato alcuni mesi fa, che si possono creare le condizioni per una gestione razionale di tali fenomeni. La collaborazione deve quindi riprendere e tornare a essere puntuale e concreta. Solo operando insieme si trovano le soluzioni utili al Paese che proprio nelle imprese del sistema logistico ha un fondamentale e indispensabile cardine per lo sviluppo dell’economia.

Paolo Uggé, vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio