Il Ponte Morandi a Genova potrebbe essere demolito in tre mesi, rinunciando a smontarlo pezzo per pezzo ma utilizzando esplosivi e robot, e a farlo potrebbe essere la concessionaria società Autostrade per l’Italia che potrebbe essere così “ripescata” se non nella ricostruzione del cavalcavia quantomeno per le attività “preparatorie” al ripristino dell’infrastruttura, con la demolizione e la rimozione delle macerie? Ad avanzare l’ipotesi è un articolo del Corriere della Sera che precisa come la possibile svolta nella vicenda relativa alla tragedia di Genova potrebbe avvenire grazie a un emendamento presentato da Lega e M5S per accelerare i tempi dell’apertura dei cantieri. Autostrade rientrerebbe dunque in gioco, ma solo per quanto riguarda la demolizione: “L’emendamento afferma che Autostrade non può fare il lavoro di ricostruzione,” ha sottolineato il commissario per la ricostruzione e sindaco di Genova, Marco Bucci, mentre il governatore ligure, Giovanni Toti, si è detto “d’accordo con tutto ciò che può accelerare la ricostruzione”.