Logistica e trasporti, perché far viaggiare la miglior soluzione è così complicato?

Far viaggiare un concetto, seppur chiaro, seppur facilmente comprensibile per chiunque in tutto il suo interesse per l’intero Paese, può risultare più difficile perfino del più complicato trasporto merci. Accade con un concetto di una semplicità estrema: ovvero che la logistica e i trasporti sono un sistema unico da coordinare secondo una logica di sistema. Concetto elementare quanto fondamentale  che sembra però ancora sfuggire a qualcuno. Per esempio a chi lancia proposte per costituire un ministero del mare, come ha fatto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. La domanda sorge spontanea, come avrebbe detto un protagonista di una fortunatissima trasmissione televisiva: la proposta è frutto di una non conoscenza dei temi della logistica oppure è un tentativo di generare condizioni per meri scopi associativi? Facile propendere per la seconda ipotesi. Ma c’è un secondo quesito ancora più importante: nel formulare la formidabile proposta, avanzata mentre sul Sole 24Ore, giornale confindustriale, si commentava la positività della scelta di stanziare risorse pari a un miliardo di euro per collegare i porti con la rete ferroviaria (l’obiettivo è di rendere più competitivo attraverso la velocizzazione delle interconnessioni il sistema dei trasporti marittimi), al presidente di Confindustria non è neppure lontanamente balenato all’orizzonte il sospetto che l’”ideona” suggerita alle forze politiche di istituire nel prossimo governo il ministero del mare non fosse un ritorno al passato? In gergo marinaresco, indietro tutta. Qualcuno potrebbe leggere fra le righe di queste affermazioni una contrarietà di Conftrasporto-Confcommercio, principale sostenitrice di un’unica regia per trasporti e logistica , alla politica del mare? Niente di più strumentale. È esattamente il contrario, perché è proprio per incrementare la potenzialità del settore del mare, modalità che ricomprende armatori, agenti marittimi, servizi tecnico nautici e costieri, che Confcommercio e Conftrasporto si sono impegnate a dar vita a una rappresentanza di sistema che realizzi una rete. Ed è sempre seguendo la logica di dar vita a un sistema che Conftrasporto ha proposto la costituzione di un punto di coordinamento (peraltro accolta dal ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Graziano Delrio) che metta a confronto le tre grandi modalità che sono mare, ferro e gomma. Una “rotta” verso un passato che il governo Monti eliminò in modo superficiale. Seguendo invece la logica sulla quale si fonda la proposta del presidente Boccia, potremmo avere allora anche un ministero della rotaia e uno dell’asfalto? Sarebbe veramente ridicolo, oltre che contrario al concetto di economicità e propedeutico a un aumento, invece che a una diminuzione auspicata da tutti, dell’apparato burocratico. Un ministero della Logistica, con all’interno tre dipartimenti (mare, ferro e gomma) coordinati costantemente al fine di offrire a chi ha la responsabilità politica del dicastero elementi atti a rafforzare l’intero sistema dei trasporti (che deve in prospettiva confrontarsi con i temi della sicurezza e ambiente) non sarebbe la soluzione migliore? Non esalterebbe la strategicità del mare che, per poter esaltare tutte le proprie potenzialità deve poter contare su servizi portuali e infrastrutture logistiche retroportuali funzionali che possono essere garantite solo da una visione d’insieme, da un’unica cabina di regia?  L’economia del mare è il nostro jolly. Guai a non dotarlo delle scelte che ne esaltino la potenzialità.

Paolo Uggé