L’Italia è diventata il Sahara? A giudicare da come gestisce le emergenze neve si direbbe di sì

“Con tutti i satelliti e i radar che ci danno minuto per minuto la situazione del meteo  è possibile fermare la circolazione dei Tir per neve quando splende il sole? Con tutte le grandi riunioni e i vertici riuniti in maxi sale  di controllo è possibile che nessuno si sia accorto che il Burian non era arrivato in molte zone dove i meteorologi  l’avevano invece previsto e che nessuno abbia avuto il buon senso di ritirare le ordinanze di divieto? Perchè le ordinanze si possono fare ma anche cancellare. E, ancora, anche laddove la neve è caduta, esistevano davvero le condizioni per bloccare i tir? L’Italia è diventata il Sahara, incapace di gestire una nevicata? E allora a cosa servono le risorse economiche per  far percorrere strade e autostrade ai mezzi spargisale, per tenere l’asfalto pulito e percorribile? Per tutto quello che sta succedendo fra previsioni meteo sbagliate e ordinanze di divieto ancora più disastrose esiste un solo aggettivo: folle”. Lo sfogo di Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai di Bergamo, interpellato dalla redazione di Bergamo Tv per conoscere la reale situazione della circolazione in occasione della prevista “bufera siberiana”, fotografa una situazione purtroppo comune in molte zone d’Italia. Da una parte burocrati chiusi dentro i propri uffici che raccontavano di una situazione artica; dall’altra migliaia di camionisti che, oltre il parabrezza, vedevano cielo azzurro e sole, o tutt’al più qualche nuvola. Camionisti costretti a stare immobili ad ammirare quel panorama  sconcertante perché, nonostante l’evidenza dei fatti, qualcuno aveva deciso di prolungare addirittura l’emergenza, aggiungendo danno al danno, beffa ala beffa. Danni (e beffe) per le quali Doriano Bendotti chiede, a nome di migliaia d’imprese di trasporto,  che vengano trovati i responsabili e che vengano costretti a pagare. Perchè, ha tuonato l’esponente della Federazione italiana autotrasportatori, non solo “non è ammissibile  che l’Italia si fermi sotto il sole”, ma non è tollerabile neppure che “gli autisti non possano partire e  le merci non possano arrivare a destinazione, in un mercato dove oggi i magazzini sono sui mezzi,  senza che i responsabili siano chiamati a rimborsare il danno ingentissimo che hanno arrecato all’intera economia del Paese”.  Perchè è assurdo che nell’era di Internet e dei cellulari “ comitati d’emergenza convocati e formati da burocrati  seduti fermi a un tavolo di lavoro negli uffici di una prefettura tengano bloccati migliaia di lavoratori e l’economia del Paese per un’emergenza che esiste solo su inutili pezzi di carta che hanno firmato”.