Infrastrutture e mobilità, dopo 31 anni d’attesa la svolta del Governo farà ripartire l’Italia?

Sarà come ogni anno Chia Laguna a ospitare, dal 28 al 30 settembre, la Conferenza di sistema di Confcommercio che quest’anno, a dimostrazione di quanto forte sia l’interesse confederale sul tema infrastrutture e mobilità ospiterà una sessione di lavori che avrà come tema: “Le infrastrutture per valorizzare il territorio”. Un titolo che fa emergere in tutta evidenza come le connessioni siano fondamentali per la valorizzazione del territorio e la ripresa economica che ne è diretta conseguenza. Connettere l’Italia è lo slogan scelto dal Governo per presentare le misure per il rilancio dei collegamenti infrastrutturali del Paese: una strategia che vuole affrontare le criticità logistiche e trasportistiche che hanno reso l’Italia poco competitiva, “scaricando” finalmente il peso di carenze e inadeguatezze che frenano, pur se in modo e in misura diversi, la movimentazione sia delle merci sia delle persone. Conftrasporto ha accolto con estremo favore la volontà di connettere l’Italia annunciata dal Governo, scelta invocata del resto a gran voce dalla federazione nel 2015, al Forum di Villa d’Este di Cernobbio, dove  venne presentato uno studio che aveva, guarda caso, per titolo “Italia disconnessa”. Uno studio grazie al quale veniva anche stimato il peso che le disconnessioni hanno avuto e continuano avere sull’intera economia. Connettere l’Italia ha una triplice valenza e la sessione di lavori in programma a Chia, attraverso interventi di esperti e rappresentanti di federazioni presenti nel mondo confederale, cercherà di “fotografare” quanto la strategia del Governo sia funzionale a strutturare lo sviluppo del Paese. Quali sono le tre valenze della decisione assunta dal Governo. La prima è di natura internazionale, con la connessione ai grandi flussi economici europei e mondiali che si sviluppano attraverso le vie d’acqua, via ferro e via strada; la seconda è di natura nazionale, con i collegamenti tra le regioni, tra i nodi logistici, tra i porti e  tutte quelle strutture che, per le proprie singole inefficienze, rallentano i flussi di merci di tutti; infine la valenza locale con la connessione dei centri urbani nella consapevolezza che è grazie all’accessibilità che si rende competitiva la piccola e media impresa del commercio e del turismo, contribuendo in parallelo a incrementare il livello di libertà delle persone. Un piano strategico, quello previsto, che recepisce le difficoltà infrastrutturali che negli ultimi anni hanno ampliato, mettendole  oggi in chiara evidenza sotto gli occhi di tutti, le differenze con i competitors esteri. È dunque apprezzabile e da sostenere il lavoro del ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Graziano Delrio e Conftrasporto – Confcommercio sono pronte a supportare scelte che erano già state individuate 31 anni fa e inserite nel Piano Generale dei trasporti del 1986. Scelte che ahinoi,  per “beghe burocratico-politiche”, sono sempre state rinviate se non ostacolate. Speriamo sia la volta buona.

Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio