Il controllo della velocità fatto tramite i sistemi di controllo dovrà essere fatto “su tratti di strada non troppo brevi, e le postazioni per il rilevamento della velocità dovranno essere preventivamente segnalate e ben visibili. Inoltre alla velocità accertata dall’apparecchio di misura dovrà essere applicata una riduzione a favore del trasgressore pari al 5 per cento del valore rilevato, con un minimo di 5 chilometri orari. Sono alcune delle nuove regole per i controlli elettronici della velocità previsti dalla direttiva Minniti realizzata con l’obiettivo di “adeguare le strategie e i modelli operativi di prevenzione e contrasto degli organi di polizia stradale, con l’intento di favorire l’impiego diffuso della tecnologia non a fini esclusivamente sanzionatori, ma in modo funzionale e coerente con l’obiettivo di ridurre drasticamente gli incidenti stradali”. Una direttiva che riclassifica i sistemi di rilevamento della velocità in tre grandi categorie ( fissi come il Tutor e il Vergilius, temporanei come l’autovelox e mobili, montati su auto della Polizia) sperimentata per la prima volta durante l’esodo di Ferragosto, che indica anche le distanze minime per collocare gli “avvertimenti agli automobilisti: 250 metri su autostrade e strade extraurbane principali: 150 metri su strade extraurbane secondarie e urbane di scorrimento, con velocità superiore a 50chilometri l’ora; 80 sulle altre strade.