L’Europa ha imboccato una strada verso la liberalizzazione del cabotaggio che preoccupa le imprese di autotrasporto italiane. Una preoccupazione manifestata chiaramente in una lettera che Stefano Spennati, senior advisor per la politica dei Trasporti e della Logistica della delegazione di Confcommercio a Bruxelles, ha trasmesso ai deputati italiani membri della Commissione trasporti e turismo del Parlamento europeo, sottolineando in particolare la necessità di garantire condizioni omogenee tra gli stati membri ed evidenziando il rischio, senza questa premessa, di dover assistere a un pesante impatto negativo sull’economia italiana. Ecco il testo della lettera pubblicato dal sito www.Conftrasporto.it. “Gentili deputati italiani membri della Commissione trasporti e turismo del Parlamento europeo, a nome del presidente di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio Paolo Uggé, porto alla vostra attenzione la nostra preoccupazione verso alcuni punti che abbiamo letto nel documento “Motion for a Resolution on the road transport in the European Union“. In particolare, porto alla vostra attenzione il tema della liberalizzazione del cabotaggio, sistema che vede favorevole Conftrasporto, a condizione che si realizzi con condizioni omogenee tra gli stati membri. Per le imprese italiane rimane uno degli aspetti che più minacciano la corretta esecuzione delle operazioni, all’interno di un sistema di controllo efficace. Il costo del lavoro, gli aspetti legati alla fiscalità, e in particolare il costo del gasolio, rimangono elementi essenziali per determinare una corretta concorrenza. Porto alla vostra attenzione quanto sottoscritto dal Governo italiano nella “Road Alliance” di gennaio. Noi confidiamo nell’impegno del Governo italiano, espresso con questa firma, insieme a quella di altri otto Paesi. Prima della discussione in aula del testo (previsto per mercoledi prossimo) sara’ nostro impegno portare alla vostra attenzione alcuni elementi di analisi del testo parlamentare. Sperando che il “Sistema Italia” possa riconoscere la priorità di difendere le aziende del suo Paese, nell’ambito ovviamente di un rispetto importante delle regole UE, rimango a vostra completa disposizione per eventuali chiarimenti”.