Porsche ha sospeso le vendite della Cayenne diesel sul mercato statunitense e canadese. La decisione è stata presa dalla filiale nordamericana del marchio del Gruppo Volkswagen e riguarda le auto del 2014 e del 2015. Le vendite sono state bloccate dopo che l’Epa, l’agenzia federale di protezione dell’ambiente, ha accusato la Volkswagen di aver imbrogliato anche sui diesel delle auto di grossa cilindrata (clicca qui per approfondire), comprese la Porsche Cayenne, programmando i veicoli per “truccare” i test sulle emissioni inquinanti. Lo scandalo non è ancora finito. Anche perché la stessa Volkswagen ha scoperto, attraverso un’indagine interna, nuove irregolarità sulle emissioni, che riguardano altre 800mila vetture del Gruppo.
Le irregolarità riguarderebbero anche anche i motori a benzina e non soltanto i diesel. Secondo la casa di Wolfsburg, il danno potenziale è attualmente stimato, in via preliminare, a due miliardi di euro. Il consiglio di sorveglianza del Gruppo, attraverso una nota, ammette di vedere “con costernazione e preoccupazione” la nuova dimensione raggiunta dallo scandalo delle emissioni. “Il Cda di Volkswagen inizierà immediatamente un dialogo con le autorità competenti riguardo le conseguenze di quanto emerso” e ciò “dovrebbe condurre a un’affidabile valutazione delle conseguenze economiche e legali di questo problema, che attualmente non è stato ancora spiegato nella sua completezza”: Volkswagen infatti non ha citato né identificato i brand o i tipi di motori “irregolari”. Intanto, mercoledì mattina il titolo di Volkswagen è crollato alla Borsa di Francoforte con perdite superiori all’8 per cento.