Gli autovelox servono per garantire sicurezza sulle strade o piuttosto a far fare cassa allo Stato? Sono milioni gli automobilisti che si sono posti questa domanda. Ora a porla è anche un automobilista d’eccezione, Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, che in una lettera aperta si domanda in particolare se, per “mirare” soprattutto alla sicurezza e dunque a far rallentare gli automobilisti, Non sia “necessario che l’apparato sia ben visibile sia di giorno sia di notte e che i cartelli di preavviso siano posizionati in maniera efficace e sopratutto non siano per il 90 per cento inutili… .Ecco il testo integrale del documento. “In questi giorni di spostamenti per le vacanze vorrei affrontare il problema degli autovelox non sempre posizionati per indurre al rispetto dei limiti di di velocità, ma anche per fare cassa in un momento per gli enti locali certamente non facile. Sia chiaro che sono un convinto sostenitore dell’utilità dei rilevatori automatici della velocità ed in particolare del Tutor a cui, indubbiamente, va il merito della drastica diminuzione del numero dei morti sulle autostrade che lo hanno adottato. Sgombrato il campo, quindi, da qualunque pregiudizio è bene chiarire che le recenti decisioni anche della Corte Costituzionale vanno nel senso di un rapporto tra automobilisti e forze di Polizia nazionali e locali decisamente più equilibrato in cui i tutori della Legge esercitano il loro compito adottando tutti gli accorgimenti previsti dagli ordinamenti in maniera chiara, leale e trasparente. L’obiettivo non è quello di elevare multe, ma quello di ottenere il rallentamento degli Automobilisti in alcuni punti ritenuti più pericolosi e con una frequenza ritenuta necessaria. Quindi e’ evidente che, per ottenere questo scopo, sia necessario che l’apparato sia ben visibile sia di giorno che di notte e che i cartelli di preavviso siano posizionati in maniera efficace e sopratutto non siano per il 90 per cento inutili. Io vorrei che questa corretta e giusta posizione della Corte possa diventare un patto non scritto tra gli automobilisti e le forze di Polizia addette alla sicurezza stradale: io ti indico con chiarezza dove è necessario che tu rallenti e tu lo farai. Probabilmente le casse degli enti locali e dello Stato ne soffriranno e anche i giudici di pace lavoreranno di meno, ma gli automobilisti avranno trovato più convincente e non punitivo andare più piano. L’Automobile Club d’Italia, da sempre interprete delle esigenze di 34 milioni di automobilisti, invita gli italiani che condividono la nostra posizione a comunicarcelo a segnalaci@aci.it e noi interverremo facendo la nostra parte”.