L’economia non trova la strada per ripartire perché l’Italia è “disconnessa”

Un presente difficile e un immediato futuro che potrebbe esserlo ancora di più, nonostante qualche piccolo segnale di ripresa dell’economia si sia intravisto in questa prima parte del 2015. È questa la fotografia, poco rassicurante, che emerge da un’indagine realizzata da Confcommercio e Conftrasporto, in collaborazione con Format Research, sul sentiment delle imprese dell’autotrasporto e logistica rispetto alla situazione economica del Paese, in vista del convegno di Confcommercio sui trasporti intitolato L’Italia disconnessa in programma a Roma mercoledì 27 maggio. Un’indagine che conferma come la fiducia nella fine della crisi stenti ancora a farsi largo tra le imprese di autotrasporto, che  nella maggior parte dei casi (sei imprese su 10) considerano peggiorata la situazione economica generale del Paese e l’andamento economico della propria attività. Una sfiducia documentata dai numeri:  il 58,7 per cento delle imprese del settore ha visto ridurre i propri ricavi e il 27 per cento prevede un’ulteriore flessione per i prossimi sei mesi. E, ancora, il 57 per cento delle imprese dell’autotrasporto e della logistica ha ridotto gli occupati; resta stabile la situazione dei prezzi praticati ai clienti; non migliorano ne la situazione del ritardo dei pagamenti (addirittura peggiorata per il 48,2 per cento delle imprese del settore), ne il costo dei servizi bancari nel loro complesso (peggiorato per il 53,5 per cento delle imprese del settore). L’indagine, basata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese italiane di autotrasporto e logistica (con 400 interviste a buon fine realizzate nel periodo compreso fra il 23 marzo e il 10 aprile 2015), evidenzia inoltre come “attraverso il parabrezza dei Tir”  la situazione economica del nostro Paese appaia anche più grave: il 60,9 per cento di pareri negativi espressi dai responsabili delle imprese di autotrasporto e logistica intervistati supera infatti il pessimismo della totalità delle imprese italiane che indica un peggioramento  della situazione economica generale dell’Italia “solo” nel  56,2 per cento dei casi.