“L’autotrasporto siciliano, paralizzato in seguito alla chiusura dell’autostrada Palermo-Catania a causa di un movimento franoso che ne ha danneggiato un viadotto, è pronto a mobilitarsi se non verranno individuate, tempestivamente, soluzioni percorribili”. Lo scrive in una nota Cna-Fita che parla di “un Paese diviso a metà”.
“Dopo il crollo, a gennaio, del viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento, salito alla ribalta delle cronache nazionali per avere ceduto pochi giorni dopo la sua inaugurazione, e dopo, qualche giorno fa, la chiusura di un tratto della Salerno-Reggio Calabria per un altro crollo, l’ennesimo problema”, scrive sempre la Cna-Fita.
“In una regione, la Sicilia, già fortemente penalizzata per le croniche carenze infrastrutturali, sia stradali che ferroviarie”, ha affermato Cinzia Franchini presidente nazionale della Cna-Fita, “questa ennesima chiusura rischia di portare al collasso molte imprese dell’autotrasporto che da anni si dibattono tra i tanti problemi del settore. Anche i percorsi stradali alternativi individuati o non sono praticabili per i mezzi pesanti o allungano le tratte di percorrenza di molti km con un aggravio di costi insostenibile. Ancora una volta”, ha continuato la Franchini, “le inefficienze e le negligenze di un “sistema” rischiano di ricadere sugli operatori economici dell’isola, dai produttori agricoli, ai commercianti agli autotrasportatori. Per questo chiediamo al ministro Delrio un incontro urgente; è indispensabile individuare insieme soluzioni plausibili per limitare i danni”.