Ladri d’auto su Twitter e Facebook, i video dei furti finiscono sui social network

Arrivano dai social network due singolari storie di furti d’auto avvenuti negli ultimi giorni. La prima è stata diffusa via Twitter dalla Metropolitan Police di Londra ed è diventata subito virale. Mostra un uomo in grado in meno di 30 secondi di rubare un’auto dotata di sistema “keyless” ossia senza chiave. Viene premuto un bottone, come di un telecomando, ed ecco che l’auto si apre, si accende e poi parte con il ladro alla guida. A quanto pare chi ha compiuto il furto non era un vero e genio del computer, o un hacker. Continua a leggere

Con l’Iva agevolata per tre anni le vendite di auto cresceranno del 18 per cento

Sostenibilità del business, diversificazione tra dealer e operatori indipendenti, necessità di revisione delle regole su cui si fonda il rapporto fra case e dealer: questi in sintesi i temi caldi su cui si sta concentrando l’attività di Federauto con progetti e iniziative di largo respiro finalizzati a creare nuove condizioni per l’attività delle imprese rappresentate. “Se da una parte, il credito o la deduzione di imposta per sostenere la domanda di vetture delle partite Iva potrebbe innescare 75mila vetture aggiuntive (210mila in 36 mesi; +5 per cento), dall’altra, un’Iva agevolata per un triennio a vantaggio delle famiglie sarebbe in grado di generare 252mila immatricolazioni aggiuntive l’anno e 756mila nel triennio (+18 per cento), favorendo il rinnovo del parco auto superiore a 10 anni”. Continua a leggere

Controlli a raffica sull’autotrasporto: in Italia ci sono 35mila imprese “sospette”

Il mondo dell’autotrasporto sta per finire sotto le lente d’ingrandimento. Presto partirà infatti un’operazione di controllo da parte dei responsabili  dell’Albo degli autotrasportatori, ai quali la Legge di Stabilità ha assegnato precisi compiti, con un primo grande obiettivo: effettuare la revisione degli elenchi delle imprese iscritte e smascherare quelle “fuorilegge”. Già, perché da un primo calcolo si stima che in Italia ci siano circa 35mila aziende che, pur senza possedere i requisiti previsti da norme europee e nazionali, risultano iscritte e usufruiscono delle misure che il Governo vara per il settore: per lo più agenzie di intermediazione che talvolta fanno anche concorrenza sleale o favoriscono il ricorso a “personale somministrato” che proviene da Paesi dove il costo del lavoro è significativamente inferiore di quello sostenuto dalle imprese regolari che operano in Italia. Continua a leggere