La Spagna ferma il dumping sociale, sanzioni a chi non rispetta le regole

La Spagna istituirà nuove norme per controllare le condizioni dei lavoratori delle imprese che operano nel Paese al fine di contrastare il dumping sociale. Lo ha reso noto la Federazione nazionale dei Trasporti spagnola (Fenadismer) che ha espresso grande soddisfazione per la misura annunciata dal ministero del Lavoro. La regolamentazione (al pari di quella introdotta col salario minimo tedesco) “stabilirà un sistema di sanzioni per le società estere in qualsiasi settore di attività, compreso il trasporto su strada, che non dichiarino alle autorità del lavoro eventuali operazioni da eseguire sul territorio spagnolo”, si legge su conftrasporto.it.
Le imprese che vorranno lavorare in Spagna dovranno quindi comunicare di accettare e rispettare condizioni e regole sociali stabiliti dalla legge spagnola. Come riporta conftrasporto.it, Fenadismer, “da tempo, ha chiesto con insistenza la necessità di una nuova regolamentazione sociale in Spagna, che consenta di contrastare la concorrenza sleale che grava sul trasporto merci e si basa sulla delocalizzazione delle grandi imprese di trasporto nei Paesi dell’Unione europea con minore costi operativi. Questo sta già avendo un impatto molto negativo sul business dei trasporti spagnolo (per lo più piccole imprese) a causa dell’azione “antipatriottica” che negli ultimi anni ha condotto le grandi aziende di trasporto a trasferirsi nei paesi dell’Europa Orientale, licenziare i lavoratori in Spagna, per il solo scopo di usufruire dei costi fiscali e del lavoro più basso. Fenadismer sottolinea che questa pratica sta comportando anche gravi ripercussioni alle casse dello Stato spagnolo perché queste imprese non pagano le tasse sulle loro attività in Spagna, e per la gran quantità di posti di lavoro ‘spagnoli’ persi”.