Ministro Padoan faccia due conti e vedrà che, sull’autotrasporto, non tornano…

Lettera aperta PadoanIl ministro dell’Economia ha provato a fare questi conti?  È la domanda, provocatoria, che Conftrasporto e Confcommercio hanno deciso di rivolgere, attraverso una pagina pubblicata sul quotidiano “Il Giornale” nell’edizione di venerdì 10 ottobre, al ministro Pier Carlo Padoan e, più in generale al Governo. Di quali conti si tratta  e perché il ministro dovrebbero provare a farli? Subito spiegato: i conti sono quelli relativi agli introiti (ridicoli) e alle perdite (devastanti) che deriverebbero dalle manovra che il Governo sembra ormai decisissimo a varare in materia di aumento delle accise sul gasolio (già definiti a partire da gennaio) e di tagli al rimborso sulle accise. Conti fatti dai responsabili dell’ufficio studi di Confcommercio che ha individuato due possibili scenari.  Nel primo, individuato come l’ipotesi migliore, è stato calcolato che se il  20 per cento dei tir che svolgono traffici nazionali di merce e il  20 per cento dei mezzi che viaggiano oltre confine dovessero fare il pieno all’estero, scegliendo di acquistare il carburante dove è meno caro, il gettito da Iva e accise sul gasolio che rimarrebbe alle casse dello Stato italiano risulterebbe pari a 4,9 miliardi di euro, con una perdita di gettito, rispetto allo scenario in cui tutti gli operatori continuino a fare rifornimento in Italia, pari a 1,2 miliardi. Nella peggiore delle ipotesi, che prevede invece una “fuga” massiccia dei tir verso le stazioni di rifornimento oltre confine ( il 40 per cento dei traffici nazionali  e il 100 per cento dei traffici internazionali) il gettito da Iva e accise sul gasolio che rimarrebbe alle casse dello Stato italiano risulterebbe pari a 2,1 miliardi di euro, con una perdita di gettito, pari a 4,1 miliardi. Forse è il caso di ripensarci, è la frase con cui i rappresentanti di Confcommercio e Conftrasporto hanno chiuso la lettera aperta. E forse sarebbe davvero il caso che il ministro dell’Economia provasse davvero a rifare quei calcoli.