Renzi chiede 1000 giorni, ma in 3 anni i camionisti moriranno in strada o di fame

“Io camionista schiavo moderno con licenza di uccidere e di morire sul lavoro”. Così, egregio signor presidente del Consiglio, si autodefinisce un autotrasportatore che oggi ha inviato una lettera aperta a un lettissimo blog, stradafacendo.tgcom24.it. Provi a leggerla quella disperata richiesta di aiuto, se ha 3 minuti, egregio presidente e poi provi a dirmi se non la trova, come l’ho trovata io, agghiacciante. E da “addetto ai lavori” (sono segretario provinciale di una associazione di trasportatori, la Fai) le posso garantire che quella lettera potrebbe essere scritta tranquillamente da decine di migliaia di altri “schiavi moderni”, tutti con licenza di morire o di uccidere (o di entrambe), tutti vittime di ricatti, tutti abbandonati da uno Stato che fa finta di non vedere, che non ha soldi per far fare controlli sulle strade, nella aziende, nei capannoni dei committenti…”. Ad affermarlo è Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai Conftrasporto di Bergamo, che in un altro “Sos”, sempre affidato a stradafacendo.tgcom24, domanda al presidente del Consiglio: “quanti sono coloro che, come questo poveraccio disperato, sono costretti a lavorare 20 ore in 19 ore in un giorno dormendone 5?

Tantissimi, moltissimi in più di quanto lei o i suoi ministri, che pure sono certo lavorerete molte ore, possiate neanche immaginare. Presidente Renzi, centinaia di migliaia di persone non possono aspettare neanche uno dei mille giorni che lei ha chiesto agli italiani, per la semplice ragione che in quei mille giorni potrebbero morire non una ma cento volte. In un incidente stradale provocato da un colpo di sonno dopo aver guidato 14 ore di fila. Oppure di fame: perché volendo comportarsi da cittadini onesti non troveranno più uno straccio di lavoro. Come ha denunciato il camionista nella sua lettera che la prego di voler leggere per poi poter agire come è indispensabile fare e come solo un uomo del fare come lei può capire. Presidente Renzi,  migliaia centinaia di migliaia di lavoratori del settore trasporti hanno visto in lei l’uomo capace di far svoltare il Paese, un uomo che conosce per averle visitate  le realtà imprenditoriali delle regioni del centro nord dove si suda per “trainare” anche quelle zone d’Italia dove si pensa solo a pontificare e a sprecare denaro pubblico. Presidente non abbandoni per strada queste persone che hanno fiducia in lei. Agisca, e lo faccia in fretta. prima che per molti disperati sia troppo tardi”.

Grazie

Doriano Bendotti

segretario provinciale Fai Conftrasporto Bergamo