L’autostoppista sexy tatuata, in minigonna e tacchi a spillo? È una truffatrice

Automobilisti e autotrasportatori attenzione, se transitate tra le province di Como, Bergamo e Varese, o in Canton Ticino non date passaggi a sconosciuti. O meglio a sconosciute, soprattutto se queste sono vestite in modo avvenente, stivali con tacco a spillo e minigonna, e hanno tatuaggi in bella vista (con i nomi Bryan e Dylan sulle braccia). La sexy autostoppista sta infatti facendo diverse vittime in questa fine estate. La donna  si muove di solito sulla statale Briantea che collega appunto Varese e Bergamo passando per Como. Si apposta a lato della strada e cerca di fermare le auto che transitano. Continua a leggere



Renzi chiede 1000 giorni, ma in 3 anni i camionisti moriranno in strada o di fame

“Io camionista schiavo moderno con licenza di uccidere e di morire sul lavoro”. Così, egregio signor presidente del Consiglio, si autodefinisce un autotrasportatore che oggi ha inviato una lettera aperta a un lettissimo blog, stradafacendo.tgcom24.it. Provi a leggerla quella disperata richiesta di aiuto, se ha 3 minuti, egregio presidente e poi provi a dirmi se non la trova, come l’ho trovata io, agghiacciante. E da “addetto ai lavori” (sono segretario provinciale di una associazione di trasportatori, la Fai) le posso garantire che quella lettera potrebbe essere scritta tranquillamente da decine di migliaia di altri “schiavi moderni”, tutti con licenza di morire o di uccidere (o di entrambe), tutti vittime di ricatti, tutti abbandonati da uno Stato che fa finta di non vedere, che non ha soldi per far fare controlli sulle strade, nella aziende, nei capannoni dei committenti…”. Ad affermarlo è Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai Conftrasporto di Bergamo, che in un altro “Sos”, sempre affidato a stradafacendo.tgcom24, domanda al presidente del Consiglio: “quanti sono coloro che, come questo poveraccio disperato, sono costretti a lavorare 20 ore in 19 ore in un giorno dormendone 5?

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Camionisti schiavi moderni, sfruttati e ricattati senza che lo Stato faccia nulla

Camionisti, ovvero schiavi moderni costretti a trasformarsi in potenziali assassini e suicidi pur di avere uno stipendio, ricattati da moltissimi datori di lavoro che li obbligano a turni di lavoro massacrati sulle strade senza potersi ribellare, pena la perdita del lavoro.  E tutto questo con la “complicità” di uno Stato che non sa o, peggio ancora, non vuole organizzare quei controlli sulle strade che permetterebbero di scoprire i “mandanti” , di garantire sicurezza sulle strade, di tutelare le imprese oneste e smascherare la concorrenza sleale o, meglio, fuorilegge. Tutto questo, e altro ancora, è raccontato da una vittima di questa incredibile realtà che ogni giorno va in scena sotto gli occhi di tutti (tranne di chi, alla guida del Paese, non vuole vedere): un camionista che ha affidato il suo disperato grido d’allarme alla redazione di stradafacendo. Ecco il suo racconto. Continua a leggere



Sblocca Italia? No, Blocca Italia. Parola dei trasportatori “derubati” di 58 milioni

Si chiama Sblocca Italia ma rischia diventare il decreto che bloccherà il Paese, fermando il trasporto delle merci. Parola dei rappresentanti del mondo dell’autotrasporto che al termine dell’incontro tenutosi al ministero dei Trasporti, dopo aver praticamente stracciato, alla luce delle promesse non mantenute, l’accordo sottoscritto nel 2013 col Governo per garantire la pace sociale, hanno denunciato come “grazie” ai nuovi tagli previsti proprio dal decreto Sblocca Italia nei confronti della categoria, per un ammontare di 58 milioni di euro, molte imprese, già in ginocchio dopo sette anni di crisi, non saranno più in condizioni di poter lavorare.  Continua a leggere