“Nella vita bisogna guardarsi sempre dai servi invidiosi e dalle persone che non sanno e quindi sono ignoranti. Compito di chi guida un’associazione di categoria è saper leggere non solo il presente ma anche le evoluzioni future”. Usa il pugno di ferro in un guanto di velluto Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, per rispondere alle accuse lanciategli dai vertici di Cna Fita, che schierandosi al fianco del ministro dell’Ambiente nella proposta di esentare dall’obbligo di utilizzare il Sistri (il sistema di tracciamento dei rifiuti) le imprese di autotrasporto con meno di 10 dipendenti, proposta bocciata drasticamente invece da Conftrasporto, hanno parlato di ” incomprensibili barricate della Fai Conftrasporto” e di un presidente, Paolo Uggè , “sempre al fianco del lobbista di turno”. “Premesso che allo stato attuale delle cose le dichiarazioni rilasciate all’agenzia Ansa dal ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti in merito all’esclusione dall’applicazione del Sistri lascerebbero presumere che l’obbligo di utilizzare il Sistri riguardi tutte le imprese che occupano piu’ di dieci dipendenti”, spiega Paolo Uggé, “cio’ che sembra sfuggire agli stolti, che solitamente non guardano la luna ma il dito, è che il tema fondamentale riguarda il funzionamento del “sistema Sistri”. Se funziona, visto che deve servire per combattere le forme malavitose, va applicato a tutti, operatori esteri compresi. Se non funziona, come continuano a sostenere coloro che provano a utilizzarlo, va reso funzionante. Per quanto riguarda l’altro aspetto importantissimo, ovvero il caso in cui il provvedimento di esclusione dovesse riguardare solo chi produce, beh, in tale caso il rischio è che solo l’autotrasporto, al di là delle dimensioni, sarebbe obbligato a utilizzarlo. La domanda”, conclude Paolo Uggè, “é se sia meglio, alla luce del comunicato del ministro, giocare d’anticipo oppure no. Forse sarebbe opportuno attendere il testo per dare un giudizio. Conftrasporto, che a differenza di altri “paladini” della categoria, ha a cuore gli interessi dell’autotrasporto e non di chi produce, ha scelto di evidenziare un aspetto per far riflettere coloro che nel passato hanno più volte dimostrato di voler utilizzare l’autotrasporto come “cavia” prima di emanare un provvedimento che rischia di impattare solo sul nostro settore. I responsabili di Cna-Fita, dimenticandosi di come seppero sottovalutare l’allarme dei tagli sia sul bonus per la autostrade del mare sia alle risorse rivelatisi invece veri, oggi preferiscono la sterile e inutile polemica tipica di chi non avendo idee proprie sfrutta quelle degli altri, ma solo per criticare e lanciare accuse confondendo disponibilità e volontà di collaborare con altro. Forse sarebbe stato più opportuno avere meno invidia, meno astio e maggior correttezza”. Ecco il testo integrale del comunicato di Cna Fita. “Il Governo, sul Sistri, dimostra avvedutezza e propone un emendamento per esentare dall’entrata in vigore del sistema di tracciabilità dei rifiuti, che ancora non funziona, le imprese produttrici e di autotrasporto con meno di 10 dipendenti, evitando così oneri amministrativi ed economici aggiuntivi che, in questo momento di crisi nera, rischierebbero di provocare effetti contrari agli obiettivi perseguiti dalla stessa piattaforma. Cna-Fita condivide questa scelta per cui si è spesa fattivamente e non comprende chi oggi, nella rappresentanza dell’autotrasporto, rema contro ad un provvedimento di buon senso. Ancora una volta troviamo Uggè ad alzare incomprensibili barricate. Emerge l’indole lobbistica del presidente Fai-Conftrasporto che confonde la rappresentanza con quella di chissà quali altri settori interessati. Prima è accaduto con le autostrade, dove la Fai ha fatto di tutto per non richiedere la restituzione degli aumenti iniqui dei pedaggi concessi lo scorso gennaio, ai concessionari, attraverso l’utilizzo del Telepass direttamente in fattura. Oggi è il turno del Sistri. “Alla prova dei fatti Uggè”, dichiara Daniele Giovannini vicepresidente nazionale Cna-Fita , “mostra il volto autentico di una rappresentanza disallineata dagli interessi reali delle imprese di autotrasporto italiane. Conosciamo bene”, prosegue Giovannini , “questo agire ambiguo che chissà cosa potrà ancora sostenere su un altro fronte aperto come Uirnet, la piattaforma logistica telematica nazionale che, il Governo Renzi, ha indicato nel Def essere la piattaforma di rifermento per il futuro”. La gara per la gestione di questa piattaforma, che vale milioni di euro, è stata indetta. Vedremo chi sarà ad aggiudicarsela ma soprattutto bisognerà valutare se sarà gestita nell’interesse e al servizio della categoria. Differentemente,” ha concluso il vicepresidente della Cna-Fita, “dovremo constatare che un’ opportunità per tutti verrà trasformata, ancora una volta, nello strumento per poche e conosciute lobby, utile a tartassare tanti piccoli e medi imprenditori. Cna-Fita non è e non sarà mai di questo avviso e continuerà la sua azione per una reale riforma del settore”.