La scatola nera? “Non scongiurerà le truffe, è una trovata delle assicurazioni”

La scatola nera? È l’ennesima trovata delle assicurazioni. Lo sostiene Luigi Cipriano, presidente dell’Aneis, l’associazione nazionale esperti infortunistica stradale, che critica pesantemente il dispositivo. Cipriano mette in luce un problema di “privacy” visto che le compagnie assicurative potrebbero controllare il comportamento degli automobilisti, i percorsi, le ore, le velocità. assicurazioni. “La scatola nera non servirà a scongiurare le truffe”, ha detto a Corsanews.it, “visto che un semplice dosso rallentatore viene segnalato come un crash per cui basterà passare in velocità e in forte frenata sopra un dosso per simulare una bel tamponamento, altro che scongiurare le truffe”.

“Per la imprecisione dello strumento, poi, i dati raccolti non avranno alcuna utilità per la ricostruzione del sinistro. La posizione del veicolo viene rilevata con approssimazioni che vanno, secondo la bontà del segnale che arriva al satellite, da qualche metro a venti e più metri, e questo, se si pensa a un incrocio, è addirittura fondamentale e non consente alcuna sicura valutazione. Un effetto sicuro la scatola nera sicuramente lo avrebbe ed è quello di sentirsi contestare eccessi di velocità in caso di sinistro, con il conseguente risparmio, ma solo per le compagnie, sull’importo del risarcimento”. L’Aneis diffida anche degli sconti che potrebbero derivare dall’utilizzo della scatola nera. “Insomma”, dice ancora Cipriano, “l’ennesimo sistema inventato dalle assicurazioni per guadagnare in generale e risparmiare sui sinistri a danno degli automobilisti”.