La prima Porsche della storia sarebbe falsa. Il sito austriaco krone.at sostiene infatti che il veicolo elettrico scoperto in un fienile e attribuito a Ferdinand Porsche come sua prima realizzazione – tanto da essere esposto nel museo della Casa a Zuffenhausen – sarebbe un falso, o meglio avrebbe subito alterazioni per poter essere messo in collegamento con l’attività del fondatore della marca. Il sito austriaco sostiene che sulla base di dichiarazioni e di fotografie provenienti da un perito del tribunale la punzonatura “P1” (cioè Porsche Numero Uno) che appare oggi sui mozzi delle ruote sarebbe stata aggiunta dopo l’agosto 2009, e cioè 101 anni dopo la costruzione del veicolo.
Lo dimostrerebbe, spiega un’agenzia Ansa, il confronto tra due immagini: una attuale, con la “P1” ben evidente al centro della punzonatura, e una scattata cinque anni fa per realizzare un dossier per il Museo della Tecnologia di Vienna, in cui la “P1” non è presente. Non c’è dubbio, precisa krone.at, che il veicolo elettrico sia autentico nella sua costruzione complessiva (solo una ricostruzione della carrozzeria è stata aggiunta in tempi recenti per simularne la forma) e che alla sua realizzazione abbia collaborato il giovane Ferdinand Porsche, ma la firma che dimostrerebbe la completa paternità è falsa.
L’auto elettrica (più simile a un carretto che a una vera vettura) è una Egger-Lohner C.2 Phaeton costruita nel 1898 e rimasta in una stalla in Austria fino ai giorni nostri, dopo che vi era stata parcheggiata nel 1902. L’unica verità storica è che il diciottenne Ferdinand aveva lavorato come apprendista alla Béla Egger & Co, l’azienda che aveva collaborato con il costruttore di carrozze KK Hofwagenfabrik Jacob Lohner & Comp per costruire questa vettura elettrica.