Uggè: “Adesso nessuno può più parlare di uno sciopero dell’autotrasporto”

“Quello che verrà attuato lunedì 9 dicembre può essere definito in ogni modo fuorché uno sciopero dell’autotrasporto.  Per la semplice ragione che ormai non c’è più  nessuna fra le dieci federazioni più rappresentative del settore che abbia deciso di aderire  a manifestazioni di protesta rivoluzionaria che nulla hanno a che vedere con i problemi dell’autotrasporto, problemi per i quali con il Governo sono già stati  definiti e sottoscritti precisi accordi per altrettanto precisi interventi immediati. La riprova che chiamare sciopero dell’autotrasporto quello di lunedì 9 dicembre, come ha fatto un servizio andato in onda oggi sul Tg 1, è nella stessa intervista realizzata dalla tv di Stato: un’intervista realizzata con un rappresentante del movimento dei Forconi, che  non è un autotrasportatore, non rappresenta gli autotrasportatori e non ha alcun titolo a parlare in nome del mondo dell’autotrasporto”. Ad affermarlo è Paolo Uggè, presidente di Unatras, che commentando gli avvenimenti alla vigilia della manifestazione di protesta indetta per la prossima settimana ha sottolineato anche come “quanto potra’ succedere lunedì, dunque, rientra sempre più in  una iniziativa politica. Cio’ che interessa ai protagonisti della manifestazione è la protesta fin a se’ stessa, ma questo non puo’ trovare la condivisione degli imprenditori del trasporto. L’adesione di una forza politica di estrema destra contribuisce a classificare sempre più l’eventuale iniziativa  come una ribellione di matrice politica che non può essere condivisa dagli autotrasportatori responsabili. Che, del resto stanno dimostrando di essere tali: dopo “gli allargamenti”della protesta rivoluzionaria annunciati nelle giornate scorse, il fronte della ribellione ha infatti subito cominciato a perdere i pezzo. Gia’ nella tarda serata di venerdì 6 dicembre si è registrato il ripensamento del leader dell’Aias Giuseppe Richichi che evidentemente ha riconsiderato le evidenti positivita’ presenti nell’ intesa sottoscritta col Governo da Anita, Unatras e movimento cooperativo. Aver risolto la questione del recupero dell’accisa, della conferma delle risorse per le imprese, della ricostituzione dell’Albo con i nuovi compiti assegnati di coordinamento e aver costituito un tavolo di confronto con il compito di individuare le possibili soluzioni ai problemi dei trasportatori delle isole, non sono chiacchiere ma fatti concreti. Proprio quelli attendeva il leader di Aias Giuseppe Richichi. Ora e’ divenuta ufficiale anche la dissociazione di Forza d’urto, altra organizzazione che aveva aderito in un primo tempo alla protesta.  In attesa di nuove probabili defezioni, i veri protagonisti dell’autotrasporto non possono che nutrire due speranze: la prima è che il rinsavimento colpisca anche i dirigenti di quelle ultime piccole associazioni di autotrasportatori che ancora sembrano non aver compreso di essere solo “degli utili idioti”; la seconda è che qualche consigliere smetta di generare aspettative diffondendo ricostruzioni irreali e facendo una propaganda infarcita di colossali bugie. Forse non lo ha ancora ben compreso, ma la partita e’ delicatissima per il futuro del Paese”.