Follia, incapacità, richiesta di risarcimento danni. Sono alcuni dei concetti che emergono a voce alta dalla pioggia (ma sarebbe meglio dire dalla nevicata…) di commenti che gli autotrasportatori, infuriati, hanno inviato e continuano a inviare a Stradafacendo dopo la decisione di fermare i Tir (clicca qui) per la neve con un preavviso di pochissime ore. Una mossa che ha creato notevoli disagi e perdite economiche alle aziende d’autotrasporto. “Tir vietati per neve? E lo dicono solo ora?”, scriveva Lino domenica sera. “Ma questi sono folli: ci sono imprenditori che hanno fatto partire decine di mezzi. Gente che stanotte o domani rischia di essere fermata dalle pattuglie e costretta a stare all’addiaccio al gelo per colpa di burocrati incapaci”. C’è anche chi, come Andrea, racconta che lunedì mattina lui e i suoi autisti si sono alzati alle 4, hanno caricato i mezzi e sono partiti per essere informati, alle 5.30 del blocco. “Premetto che di neve non se ne è vista neanche un fiocco. Morale della favola, alle 6 ci siamo girati e siamo rientrati. È una vergogna, chi ci paga oggi?”, chiede Andrea.
“Trovo tutto questo allucinante…”, commenta un responsabile della Frison Autotrasporti. “Noi abbiamo 20 automezzi sparsi per mezzo Veneto e Trentino Alto Adige, abbiamo i clienti che cercano le materie prime, mandano a casa i dipendenti dalle fabbriche perché non possono produrre senza il cemento. La neve comunque deve ancora arrivare, la stiamo aspettando… Per il momento ci resta solo la magra soddisfazione di quantificare la perdita”. “Chi paga i danni dei mezzi fermi in mezzo alla strada?” è la domanda fa anche Giordano Rampazzo, mentre Stefano, della Settentrionale Trasporti chiede se “in qualsiasi altro Paese d’Europa è mai successa una cosa simile?”, dandosi anche una risposta, “ovviamente no”. “Questo modo tipico della politica di sfuggire dalle proprie responsabilità”, dice Stefano, “e fare pagare il conto ad aziende e lavoratori è sempre più inaccettabile: questa è una decisione prettamente politica e non tecnica ed è per questo genere di atteggiamento che il nostro Paese si ritrova nelle condizioni disperate di cui sappiamo (oggi io pago 300 giornate di lavoro a vuoto ai miei dipendenti oltre ai costi di movimentazione a vuoto dei mezzi fatti rientrare in emergenza: di mazzate simili non ne avevo sicuramente bisogno)”. Rabbia anche dall’impresa Lazzarini: “Certi personaggi dovrebbero essere immediatamente rimossi dai posti di responsabilità che attualmente ricoprono. Non è pensabile bloccare totalmente il traffico da e per il Nord-Europa per una previsione. Faccio presente che il blocco al Brennero è stato istituito già nella notte fra domenica e lunedi e a tutt’ora (sono le ore 11 di lunedì) non è caduto ancora un fiocco di neve dal Brennero fino alla zona del Trentino meridionale. In sostanza gli automezzi provenienti dal Nord attualmente vengono ormai fermati a Innsbruck perchè ad Affi ci sono 2 centimetri di neve (circa 250 Km di distanza), ridicolo”. Infuriato anche il commento della Cosped Trasporti: “Abbiamo sbarcato i nostri mezzi stamattina dalla nave in arrivo da Olbia a Livorno e… sorpresa non siamo potuti entrare in autostrada! Perché non hanno avvisato che ci sarebbe stato il divieto per i Tir… Era già da una settimana che sbandieravano in tutte le tv questo grande evento! Ogni giorno che passa ci rendiamo sempre più conto di essere governati da incompetenti e irresponsabili che non vogliono prendersi delle responsabilità, e come al solito a pagare siamo sempre noi”. Ironico Piergiorgio: “Mentre migliaia di camionisti sono bloccati sulle strade da due dita di neve i nostri governanti probabilmente erano alla bouvette a bere un cappuccio caldo e a mangiare una sfogliatella!”. Come dargli torto…