Se non si superasse la media annuale di 40 microgrammi al metro cubo di Pm10, come stabilito dall’Ue, in Lombardia “sarebbero posticipabili” 169 decessi per cause naturali a livello regionale, di cui 144 in provincia di Milano (l’85 per cento) e 93 (il 55 per cento) nel solo capoluogo. I ricoveri evitabili a livello regionale – come scrive l’agenzia Agi – invece, sarebbero 171 per le malattie respiratorie, 53 per quelle cerebrovascolari e 40 per le malattie cardiache. Queste alcune delle stime che emergono da una ricerca commissionata dalla Regione Lombardia in occasione degli Stati Generali dell’aria, illustrata dal professor Alberto Bertazzi (ordinario di Medicina del lavoro all’Università degli Studi di Milano).
Lo studio spiega anche che se la concentrazione di biossido di azoto nell’aria in Lombardia non superasse la media annuale di 40 microgrammi al metro cubo, il numero di decessi posticipabili sarebbe pari a 410, di cui 366 in provincia di Milano (l’89 per cento) di cui 193 in città (il 22 per cento). I ricoveri evitabili, invece, sarebbero 421 per cause cardiache, 255 per cause cardiovascolari, 421 per cause respiratorie. L’assessore all’Ambiente Marcello Raimondi, invece, ha annunciato blocco invernale dei veicoli più inquinanti potrebbe riguardare anche la zona A2 e non più solo la zona critica A1. “Stiamo pensando di allargare il blocco della circolazione dei veicoli più inquinanti che attualmente è nella zona A1 alla zona A2”, ha detto Raimondi, “in modo che riguardi anche altri Comuni, ma è una decisione che dobbiamo condividere anche con gli altri enti”. Il divieto in vigore ogni anno dal 15 ottobre al 15 aprile riguarda gli Euro 0 (benzina e diesel) e euro 1 2 diesel ed è attivo nei giorni lavorativi dalle 7.30 alle 19.30 nell’area di Milano, Como e Varese (zona A1). Con l’estensione alla zona A2 riguarderebbe anche Bergamo e Brescia.