Oltre 560mila automobilisti italiani sono disabili. Sono appena l’1,6 per cento del totale ma aumentano di 20mila unità ogni anno, soprattutto a causa di incidenti stradali. Guidano bene, come dimostrano i dati Aci-Istat sugli incidenti stradali che evidenziano come i patentati speciali siano i conducenti che provocano meno sinistri. Ma sono tante le difficoltà che devono superare per guidare nel traffico.
Tre in particolare, tutte imputabili al disinteresse degli altri e delle amministrazioni: il mancato rispetto degli spazi riservati; l’inaccessibilità di alcune aree con marciapiedi e scalini non a norma; l’assenza di cultura della disabilità, prevalentemente in città.
Tutto ciò si registra continuamente malgrado l’attenzione crescente delle case automobilistiche e lo sviluppo di software di riconoscimento vocale per l’uso di tergicristalli, frecce, abbaglianti, finestrini, aria condizionata, radio e impianti di telefonia. La maggior parte delle vetture può essere adattata ai disabili con costi ragionevoli e reti di autonoleggio sono in grado di fornire veicoli in risposta a ogni esigenza, anche con formule a lungo termine.
L’Automobile Club d’Italia ha definito negli ultimi tre anni una serie di prodotti e servizi anche per gli automobilisti disabili. Come, per esempio, “PRA a domicilio” per il disbrigo delle pratiche automobilistiche, oppure il soccorso stradale ACI 803.116 che ha attivato cinque anni fa una procedura con cui sordi e muti possono richiedere l’intervento di un carro-attrezzi tramite sms.
Ora l’Automobile Club rafforza il suo impegno sociale con il lancio della tessera “ACI …inoltre”, che costa meno delle altre carte associative ma propone gli stessi vantaggi integrati da un mix di servizi per disabili, come l’invio di due mezzi di soccorso (uno per l’auto e l’altro per l’automobilista), l’assistenza sanitaria in viaggio, la disponibilità di un veicolo sostitutivo o il rimborso delle spese di rientro a casa in caso di grave guasto meccanico.