“Ecco il Setri, il progetto che può davvero frenare la mafia del trasporto rifiuti”

Destinatari, il ministro dell’Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare, Corrado Clini, e il ministro  dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera. Firmatari, il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, e il presidente di Assintel, Giorgio Rapari. Oggetto, l’invito a esaminare un progetto per una totale revisione del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, progetto che le due associazioni, forti della loro esperienza ultraventennale nel settore della produzione di software gestionale per i rifiuti e in quello dei trasporti e della logistica, hanno commissionato a una squadra di propri tecnici e che ora mettono a disposizione dei ministeri. Con l’obiettivo di scrivere finalmente, una volta per tutte, la parola fine a una vicenda nata con le migliori intenzioni (combattere le ecomafie) ma finita nel peggiore dei modi, con la realizzazione di scatole nere costate una montagna di denaro e mai entrate in funzione, nonostante il loro “utilizzo” sia stato fatto regolarmente pagare a migliaia di imprese di autotrasporto. Il progetto è stato annunciato ai due ministri in una lettera inviata il 27 luglio, alla quale i vertici di Assintel e Conftrasporto hanno fatto seguite l’intero progetto, denominato provvisoriamente Setri, Sistema elettronico tracciabilità rifiuti, con l’augurio possa rappresentare una solida base da cui partire per realizzare finalmente un sistema in grado di monitorare il percorso seguito dai rifiuti, in particolare quelli speciali, che da sempre rappresentano un enorme affare per la mafia. Ecco il testo integrale della lettera. “In merito a SISTRI, tra maggio e giugno avevamo esternato la nostra contrarietà ad una imminente partenza del sistema con l’attuale impianto tecnico/normativo, poiché ciò avrebbe provocato enormi difficoltà se non addirittura il fermo delle attività del settore dei rifiuti. Anche grazie alla vostra lungimiranza, il sistema è stato sospeso fino al 30 giugno del 2013 per tutte le verifiche e le correzioni del caso. Nei giorni successivi ci siamo resi immediatamente disponibili a collaborare per la realizzazione di una revisione del sistema, poiché riteniamo che il principio di tracciabilità dei rifiuti e di lotta alle ecomafie vada assolutamente salvaguardato anche a garanzia delle nostre stesse imprese. Tanto che abbiamo coinvolto i tecnici delle nostre associazioni di categoria, forti della loro esperienza ultraventennale nel settore della produzione di software gestionale per i rifiuti e in quello dei trasporti e della logistica, per elaborare una bozza progettuale che tenesse conto delle esigenze operative delle imprese e dei principi di tutela dell’ambiente.  La principale criticità di Sistri era, infatti, quella di imporre regole che, per motivi tecnico/operativi oggettivi, non possono essere rispettate: usando una metafora, sarebbe come imporre per legge ad un’automobile diesel di rifornirsi di benzina e sanzionarla se non riesce a percorrere un determinato tragitto. Per questi motivi abbiamo cercato di dare il nostro contributo realizzando il progetto, denominato provvisoriamente Setri (Sistema elettronico tracciabilità rifiuti, che abbiamo il piacere di inviarvi in allegato e che riteniamo possa essere un’utile base di partenza, ampiamente condivisa, su cui attivare un serio confronto operativo. In questa primissima fase esplorativa, il progetto è stato già avallato da Ada (Associazione nazionale demolitori autoveicoli), e stiamo lavorando affinché, nei prossimi giorni, ci sia il coinvolgimento attivo di altre rappresentanze datoriali. In allegato troverete anche una primissima bozza di quelle che potrebbero essere le modifiche normative di cui tenere conto per la stesura di un prossimo disegno di legge. Assintel e Conftrasporto, attraverso l’esperienza sul campo delle imprese rappresentate e la competenza dei propri tecnici, sono a completa disposizione per dare i propri contributi”.