La spending review taglia i costi minimi per la sicurezza, Tir pronti al fermo

“Tre anni di lavoro per garantire maggiore sicurezza sulle strade spazzati via da un grossolano errore. Tutto questo è inaccettabile e se non vi si dovesse porre immediatamente rimedio l’Unatras chiederà alla categoria degli autotrasportatori di indire un fermo nazionale del trasporto”. Con queste parole il presidente dell’Unatras, Francesco Del Boca, ha confermato la volontà degli autotrasportatori di scendere sul piede di guerra dopo che il governo, modificando nel decreto della spending review la procedura dei controlli per il rispetto dei costi incomprimibili della sicurezza nell’autotrasporto, ha reso inapplicabile l’articolo 83 bis (quello appunto dei costi minimi) nel testo voluto dal Parlamento.

“Siamo convinti che l’errore sia dovuto a una svista e non sia riconducibile a una precisa volontà”, ha aggiunto Del Boca, “e proprio con questa convinzione, prima di attuare forme di protesta, ci rivolgiamo al Parlamento affinchè ponga rimedio a quanto accaduto, accettando la proposta di modifica che sarà presentata d’intesa con il Ministero competente”.  In caso contrario, migliaia di Tir spegneranno i motori. Per gli autotrasportatori, i costi minimi per la sicurezza – calcolati dal Ministero dei Trasporti – tutelano tutte le persone che viaggiano sulle strade. Sotto quei costi che garantiscono una corretta manutenzione dei mezzi e la presenza alla guida di professionisti del volante e non di personale sotto pagato, infatti, i camion non possono circolare, se non mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti.