“Questo sciopero che invita i cittadini a non fare rifornimento per contrastare l’aumento dei prezzo dei carburanti è una follia”. È questo il commento, di Daniela Maroni, vicepresidente nazionale di Confcommercio per la categoria dei benzinai al prossimo “sciopero del pieno, organizzato per il 6 giugno. “Già c’è un calo di vendite e una fortissima crisi del settore, l’Aci non dovrebbe prendersela con la gente che lavora, ma semmai contro il Governo che non sa fare i conti e ha portato il Paese in recessione, bloccando i consumi”. E per rispondere allo sciopero il 1° giugno i benzinai avvieranno una petizione popolare in tutta Italia per raccogliere firme contro gli aumenti delle accise e dell’Iva sulle accise e per denunciare un governo f”capace di fare solo cassa. Ma non è tutto: i benzinai stanno anche pensando di listare a lutto tutti i distributori, per rendere immediatamente visibile una situazione drammatica “ancora più evidente e grave nelle zone di confine, dove”, conclude Daniela Maroni, “c’è chi ha già perso dei dipendenti. Quattro mesi fa è stato istituito un fondo per rimpinguare le casse della carta sconto benzina il Lombardia e in Friuli. Si tratta di 20 milioni di euro, ma con un pretesto questi soldi non sono stati suddivisi e così non è neppure possibile estendere lo sconto al gasolio” Confcommercio sottolinea come un taglio alle accise sulla benzina porterebbe un beneficio a tutta l’economia italiana, facendo calare i costi di trasporto delle merci e di conseguenza dei prodotti finiti. “Ma invece qui siamo davanti a un governo di professori, professori solo sulla carta”. Infine un commento sull’accisa regionale sulle calamità naturali, che potrebbe essere introdotta per gli aiuti all’Emilia. “Si tratta di un’accisa sull’emergenza, ma vuol dire intervenire sempre su chi sta già pagando le tasse. Così tutti si ferma”.