A partire dalla prossima dichiarazione dei redditi, il 51 per cento degli italiani non potrà più ottenere detrazioni per quanto speso per assicurare l’auto. Questo vuol dire che se la riforma del lavoro attualmente al vaglio del Senato sarà approvata senza modifiche, 18 milioni di italiani si vedranno negare la possibilità di ottenere il rimborso per il contributo al Servizio sanitario nazionale incluso nel premio Rc Auto. A confermarlo è Alberto Genovese, amministratore delegato di Facile.it (www.facile.it) sito leader nella comparazione di polizze Rc Auto, secondo il quale “se fino a oggi è possibile detrarre il 19 per cento del contributo Ssn presente in tutti i premi Rc, con l’entrata in vigore della riforma Fornero, che intende attingere anche a questa fonte per finanziare i primi 1.7 miliardi di euro necessari, potrà essere dedotta dalla dichiarazione dei redditi solo la parte dei contributi Ssn eccedente i 40 euro; vale a dire che chi paga una polizza con premio netto inferiore ai 381 euro annui non potrà beneficiarne. Ogni volta che gli italiani pagano la propria copertura assicurativa (vale per tutti i mezzi, non solo l’auto), una quota della propria polizza viene versata al servizio sanitario nazionale, per coprire le spese sostenute per i feriti e delle vittime della strada. Le analisi svolte dal comparatore su un campione di oltre 40mila polizze emesse negli ultimi due mesi dicono chiaramente che un italiano su due verrà escluso dalle deduzioni. Analizzando il campione, si nota come le regioni più penalizzate da questa scelta del Governo siano quelle in cui i premi assicurativi sono più bassi: Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige sono le aree in cui la percentuale dei cittadini che non avranno più diritto alle deduzioni supera il 70 per cento. In queste regioni gli automobilisti che oggi pagano per la propria polizza Rc un premio netto più basso di 381 euro sono, rispettivamente, il 78 per cento e 71,2 per cento del totale. Saranno meno toccati dalla manovra i cittadini di Campania (10,6 per cento) Calabria (24,9 per cento) e Puglia (30,7 per cento), in cui i premi assicurativi sono mediamente più elevati. L’analisi delle polizze emesse”, conclude Alberto Genovese, “prova che le persone che continueranno ad avere una deduzione dal pagamento sono quelle meno virtuose alla guida: paradossalmente, chi si trova in una classe di merito peggiore potrà comunque ottenere un piccolo rimborso, cosa che ai guidatori che hanno un migliore profilo assicurativo non sarà più concesso. Oltretutto, dato che si tratta di una deduzione da sottrarre alla base imponibile, i vantaggi maggiori andranno ai redditi più elevati”.Ma ecco la classifica delle regioni italiane sulla base della percentuale di cittadini che pagano meno di 381 euro per la propria polizza Rc Auto. Friuli-Venezia Giulia 78,0 per cento; Trentino-Alto Adige 71,2 per cento; Valle d’Aosta 70,0 per cento; Veneto 69,8 per cento; Lombardia 64,4 per cento; Abruzzo 58,0 per cento; Umbria 56,7 per cento; Piemonte 56,5 per cento; Emilia-Romagna 55,0 per cento; Sardegna 54,5 per cento; Sicilia 50,1 per cento; Marche 46,0 per cento; Liguria 44,9 per cento; Lazio 41,1 per cento; Toscana 33,6 per cento; Puglia 30,7 per cento; Calabria 24,9 per cento; Campania 10,6 per cento; Molise n.d.; Basilicata n.d.