Licenziamenti e tutela del lavoratori, Fai Conftrasporto indica una nuova via

Una strada che possa far convergere esigenze diverse come quella di realizzare un mercato del lavoro flessibile e professionalmente adeguato, di licenziare un dipendente per ragioni economiche ma, allo stesso tempo, di tutelarlo nel caso l’azienda stessa dovesse, un domani, tornare ad assumere… A indicare questa nuova possibile strada al Governo è il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè  che invita a trasformare la proposta in una norma “scritta in modo da fornire le reciproche garanzie che evitino il prevalere di una parte sull’altra ma nel contempo diano una speranza a quei lavoratori che si troverebbero senza lavoro”. Ma cosa prevede esattamente la proposta?

“Premesso che le imprese di trasporto hanno la necessità, forse più di altre, di poter operare in un mercato del lavoro flessibile e professionalmente adeguato e che  le proposte del Governo sulla flessibilità in uscita e in entrata sono  considerate un elemento indispensabile, soprattutto in un settore costretto a subire forme di concorrenza sleale anche nei rapporti di lavoro (con la possibilità di ricorrere alla costituzione di sedi distaccate all’estero o, peggio ancora, di usufruire di conducenti in affitto, che si stanno sempre più diffondendo nel settore, ponendo le imprese di trasporto in grave difficoltà nel fronteggiare la concorrenza estera), sottolinea Paolo Uggè, “oggi l’esigenza primaria rimane quella di ottenere un costo del lavoro in linea con quello europeo. La Fai Conftrasporto non intende certo favorire forme di discriminazione e licenziamenti mascherati, che devono essere ostacolati in quanto offesa all’uomo lavoratore. Per questo avanza una proposta alle forze economiche e sociali e al Governo affinché si preveda, nel caso il giudice riconosca l’illegittimità dei licenziamenti economici, l’obbligo, per le imprese che scelgono tale strada, di garantire al lavoratore licenziato il diritto di riassunzione se l’azienda nel periodo stabilito dal giudice come risarcimento (da15 a 27 mesi) decide di assumere personale da inserire nel proprio organico aziendale”.