Gasolio per i gruppi frigoriferi: “No alla stessa accisa dell’autotrazione”

Sono oltre 2600 i trasportatori che hanno sottoscritto, impegnandosi in prima persona, la petizione lanciata dall’associazione Transfrigoroute Italia Assotir contro la norma introdotta nell’agosto scorso che prevede – per i soli conducenti professionali – l’obbligo del pagamento immediato delle sanzioni per infrazioni al Codice della strada pena il fermo amministrativo del veicolo fino alla prova dell’avvenuto pagamento. E sono addirittura 783 aziende, che movimentano ogni giorno oltre 6.800 veicoli frigoriferi, quelle che hanno sottoscritto l’altra petizione, lanciata da Transfrigoroute Italia, sezione specializzata di T.I. Assotir per il trasporto a temperatura controllata, con cui si chiede al Governo di correggere la stortura che impone di pagare, per il gasolio necessario al funzionamento dei gruppi frigoriferi, le stesse accise che si pagano sul carburante destinato all’autotrazione.

Transfrigoroute Italia Assotir ha utilizzato, a sostegno delle proprie petizioni, proprio le norme che in Paesi a noi vicini, ma assolutamente più attenti alla competitività strategica del proprio apparato logistico, sono in vigore. Perché, afferma la presidente nazionale Anna Vita Manigrasso, non si può citare ad esempio la Francia quando si parla di Tav e dimenticare che in Francia nessuno si sognerebbe mai di trattare pregiudizialmente il conducente o il proprietario di un veicolo commerciale come dei pericolosi delinquenti, pronti a darsi alla latitanza per non pagare una multa non ancora notificata e su cui, peraltro, vale il diritto al ricorso.
In Francia, in caso di infrazioni al Codice della strada, il fermo amministrativo fino al pagamento dell’ammenda vale solo quando non si possa risalire, al momento della contestazione, all’identità del proprietario del veicolo.
Quanto ai frigo, la questione è ancora più incredibile: se si è titolari di una cella frigorifera in un magazzino, sul carburante che serve a raffreddarla non si pagano accise, mentre se la cella è costituita dal cassone di un veicolo, si paga il carburante per il funzionamento del gruppo frigorifero come quello che serve ad alimentare il motore del camion. Anche qui, a differenza di quanto accade in Francia (“gazole rouge”) ed in altri Paesi Ue. Con buona pace della competitività internazionale delle nostre imprese del trasporto specializzato in Atp che, solo per questo, si trovano a dover rimontare circa 4500 euro l’anno di maggiori costi rispetto ai propri concorrenti europei e decine di migliaia di euro rispetto ai veicoli delle imprese (spesso anch’esse a capitale europeo) delocalizzate nel Maghreb o in Marocco.