Donna saudita alla guida dell’auto, il re annulla la condanna a dieci frustate

Non sarà frustata Sheima, una donna saudita che aveva sfidato il divieto di guidare l’auto. Lo ha deciso re Abdullah, che ha annullato la condanna a dieci frustate inflitta alla donna. Una decisione importante che arriva dopo la storica concessione dei diritti politici alle donne di qualche giorno fa. Dal 1990, infatti, in Arabia Saudita possono guidare solo gli uomini. Una tra le tante limitazioni (senza il permesso di un familiare maschio, non possono lavorare, viaggiare e neppure recarsi dal medico) che le donne hanno cercato di contrastare. Quasi una questione simbolica che hanno cercato di combattere con una storica manifestazione a giugno resa nota attraverso i più celebri social network (clicca qui per leggere l’articolo sulla manifestazione). 

Le donne avevano infatti sfidato il divieto, mettendosi in auto per portare i figli a scuola o per andare al supermercato. Coperte dal Niqab, con la bandiera saudita per manifestare la loro fedeltà alla patria e molte in compagnia di un uomo per scoraggiare aggressioni da parte degli ultraconservatori, le guidatrici avevano dato con quella iniziativa una bella accelerata sul fronte dei diritti. Alcune militanti per i diritti delle donne, tra cui le famose Najila Hariri e Manal al-Sharif, erano state arrestate, altre multate, mentre a Sheima era stata inflitta da un tribunale di Gedda una condanna a dieci frustate. Ora l’annullamento della condanna, annunciato curiosamente da una donna della famiglia reale, la principessa Amira Tawil, che ha postato su Twitter un messaggio che testimonia come, fortunatamente, i tempi stiano veramente cambiando: “Grazie al cielo la flagellazione di Sheima è stata annullata. Grazie al nostro re beneamato. Sono sicura che tutte le donne saudite saranno felici. Di sicuro è così che mi sento”.