Chi è abituato a viaggiare sa bene che la tensione elettrica non è uguale in tutti i Paesi del mondo. In Italia è a 230 Volt, negli Stati Uniti 120, come in Venezuela, in Vietnam e in Brasile varia da 120 a 220. Ci sono differenze anche all’interno della stessa Europa: in Grecia, per esempio, la tensione è a 220. In molti Stati ci si deve armare di riduttori anche per le prese di corrente se non di veri e propri trasformatori. Trasformatori proprio come quelli dei telefoni, anche qui, ognuno con un attacco diverso tanto che ora l’Unione Europea ha pensato di metterci una pezza. Un problema simile sta investendo anche il settore dell’auto elettrica, da molti considerato il futuro del movimento.
Ora l’European Automobile Manufacturer’s Association (Acea), che tra i membri annovera Bmw, Toyota, Ford, Gm e Peugeot Citroen, fa sapere in una nota di aver proposto, la scorsa settimana, l’istituzione di un solo tipo di presa universalmente compatibile per le ricariche delle auto elettriche, indipendentemente da marca e modello, che dovrebbe essere approvata e messa in produzione a breve. La piena implementazione dovrebbe essere raggiunta entro il 2017.
“Le nuove regole”, scrive Greenbiz.it, “e la spina universale compatibile alle colonnine di tutta l’Europa – poi potrebbero essere estese a tutto il Pianeta – consentiranno in questo modo a qualsiasi auto elettrica di circolare in tutta tranquillità nel territorio dell’Unione. E i costruttori europei di automobili sembrano aver appoggiato l’iniziativa. Anche perché le ultime stime parlano di un settore in forte crescita: nel 2020 circa il 10% del parco automobilistico mondiale sarà a vantaggio dei veicoli elettrici e la percentuale potrebbe aumentare con la diffusione e l’universalità delle colonnine di ricarica. “Questo è un passo importante verso l’introduzione di una più ampia gamma di veicoli elettrici in Europa, e apre la strada ad una soluzione più armonica in tutto il mondo”, ha dichiarato Ivan Hodac, segretario generale di Acea. “Chiediamo alla Commissione europea, agli organismi di normalizzazione e ai fornitori di infrastrutture – continua Hodac – di adottare queste raccomandazioni per eliminare i problemi attuali nel più breve tempo possibile”. “La standardizzazione fornirà prevedibilità agli investitori, consentendo di ridurre i costi” e di garantire “una soluzione che soddisfi i più elevati standard di sicurezza e che sia facile da usare”, ha concluso il segretario generale. La proposta dell’Acea non si riferisce solo Plug-in universale, ma riguarda soluzioni più ampie, come il punto di ricarica rapido e tradizionale ed il tipo di corrente da utilizzare, alternata o continua, per evitare il proliferare di tecnologie incompatibili, come è già successo nel settore della telefonia mobile”.