“Continua l’opera di disinformazione della categoria da parte del Sole 24 ore”. Comincia così, con un attacco diretto al quotidiano di Confindustria, l’articolo pubblicato sul sito di Conftrasporto (www.conftrasporto.it), in risposta all’articolo apparso sull’ultimo numero del “Sole Trasporti” e dedicato all’emendamento per l’autotrasporto contenuto nella cosiddetta manovra economica di ferragosto. “Nel descrivere l’emendamento diretto a permettere la stipula degli accordi di settore anche dopo il 12 giugno di quest’anno, viene detto che la medesima norma conterrebbe l’abrogazione “tout court” dell’articolo 83 bis della Legge 133/2008, e quindi della disciplina dei costi minimi della sicurezza, da realizzarsi nei prossimi 4 mesi mediante un decreto!”, decunciano i responsabili del sito di Conftrasporto.
“Ora l’articolo della manovra incriminato è il 7 bis, che così recita: 1. All’articolo 83-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 4, secondo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: ”, sono sottoposti al parere preventivo della predetta Consulta generale e pubblicati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ai fini della loro entrata in vigore.”; b) al comma 4-bis inserire, in fine, il seguente periodo: ”e ferma restando la possibilità di deroga con gli accordi di cui al comma 4.” A seguito di questa modifica, il nuovo testo dei commi 4 e 4 bis dell’articolo 83 bis, è il seguente (in grassetto le modifiche). 4. Al fine di garantire la tutela della sicurezza stradale e la regolarità del mercato dell’autotrasporto di merci per conto di terzi, nel contratto di trasporto, stipulato in forma scritta, ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286, l’importo a favore del vettore deve essere tale da consentire almeno la copertura dei costi minimi di esercizio, che garantiscano, comunque, il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti. Tali costi minimi sono individuati nell’ambito degli accordi volontari di settore, conclusi tra organizzazioni associative di vettori rappresentati nella Consulta generale per l’autotrasporto e per la logistica, di cui al comma 16, e organizzazioni associative dei committenti, sono sottoposti al parere preventivo della predetta Consulta generale e pubblicati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ai fini della loro entrata in vigore . Tali accordi possono altresì prevedere contratti di trasporto di merci su strada di durata o quantità garantite, per i quali è possibile derogare alle disposizioni di cui al presente comma nonché alle previsioni di cui agli articoli 7, comma 3, e 7-bis del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286, ed alle disposizioni in materia di azione diretta. 4-bis. Qualora gli accordi volontari previsti al comma 4 non siano stipulati entro il termine di nove mesi, decorrenti dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, l’Osservatorio sulle attività di autotrasporto di cui all’articolo 6, comma 1, lettera g), del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 284, determina i costi minimi, secondo quanto previsto al comma 4. Decorso il termine di cui al primo periodo, qualora entro ulteriori trenta giorni l’Osservatorio non abbia provveduto ad adottare le determinazioni dei costi minimi, si applicano anche ai contratti di trasporto stipulati in forma scritta le disposizioni di cui ai commi 6 e 7, ai soli fini della determinazione del corrispettivo e ferma restando la possibilità di deroga con gli accordi di cui al comma 4.”.
Come tutti gli attenti lettori possono facilmente riscontrare”, evidenzia l’articolo pubblicato dal sito di Conftrasporto, “nella modifica approvata dal Parlamento non vi è nessuna disposizione che faccia riferimento alla abrogazione dei costi minimi della sicurezza, da effettuarsi con decreto! Comprendiamo le preoccupazioni di chi non vuole riconoscere ai trasportatori nemmeno il costo minimo per poter lavorare in sicurezza, ma diffondere notizie false con l’unico fine di infiammare la categoria, è certamente scorretto!”