Ecco i passaggi obbligati per semplificare il Sistri e aiutare i trasportatori a usarlo

Il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, l’ormai famosissimo (per molti autotrasportatori famigerato) Sistri, che entrerà in vigore nel febbraio 2012, dovrà essere semplificato, attraverso regole minime e facili da applicare da tutti gli operatori. A chiederlo e, soprattutto, ad ottenere che questo avvenga (l’ordine del giorno è stato approvato dalla Camera) sono stati i parlamentari leghisti Valter Togni, Marco Giovanni Reguzzoni, Manuela Lanzarin, Guido Dussin, Alessandro Montagnoli che nel loro ordine del giorno hanno evidenziato la necessità di prevedere, con i prossimi decreti relativi all’applicazione del  Sistri, norme di semplificazione del sistema, attraverso regole minime e facili da applicare da tutti gli operatori.

Semplificazioni che in particolare dovranno riferirsi alla possibilità di delegare gli adempimenti di iscrizione, movimentazione, registrazione da parte di tutti i produttori di rifiuti, specialmente da parte di quelli di minori dimensioni, agli operatori professionali, come trasportatori, soggetti che effettuano lo smaltimento o il recupero, commercianti e intermediari non detentori, associazioni di categoria; alla possibilità di semplificare gli adempimenti di carattere elettronico, trasportando in digitale il collaudato sistema cartaceo vigente, in particolare consentendo ai trasportatori professionali, che nel corso del trasporto sono gli effettivi detentori del rifiuto, di emettere le schede Sistri per conto dei produttori e di interagire in tempo reale con il sistema al fine di fornire le necessarie informative; alla possibilità di sostituire il sistema dei bip della chiavetta elettronica con un sistema migliore che garantisce all’operatore l’accettazione o meno dei dati inseriti nel Sistri; alla possibilità di tenere conto della buona fede degli operatori introducendo per talune fattispecie l’istituto del ravvedimento operoso di modo che il soggetto in buona fede che sbaglia abbia la possibilità di denunciare senza timore l’errore agli organi competenti, in questo modo liberando altresì risorse umane e materiali per l’accertamento delle violazioni di maggiore gravità”.