Un emendamento presentato al decreto Sviluppo da Giuseppe Marinello (Pdl) e Maurizio Fugatti (Lega), con l’assenso del governo, ha cancellato di fatto le cartelle esattoriali per le multe (e non solo le multe) sotto i 100 euro. La proposta di modifica esclude che Equitalia e le società da essa partecipate possano effettuare attività di accertamento, liquidazione e riscossione delle entrate tributarie dei Comuni e delle società partecipate: multe automobilistiche, Ici, tassa sui rifiuti eccetera.
Con il nostro emendamento – ha spiegato Marinello al “Sole 24 Ore” – stabiliamo che Equitalia non potrà più effettuare riscossioni o atti assimilati per i Comuni e le società controllate, come per esempio quelle che gestiscono i rifiuti o i servizi idrici, “che poi sono quelle che generano maggiori disagi e malcontento tra i cittadini”.
“Inoltre”, ha detto sempre Marinello, “stabiliamo che per somme esigue non si possa passare ad accertamento coattivo; per esse l’agente della riscossione potrà procedere solo a solleciti di pagamenti”. Insomma, è la fine delle «cartelle pazze»? “Sì”, spiega Marinello, “perché non sarà più possibile che per un insoluto di 100-200 euro, come una bolletta del gas o dei rifiuti non pagata, possa essere emessa una cartella”.
Ma c’è anche un secondo emendamento dei due relatori, che riguarda la sospensione per 180 giorni (rispetto agli attuali 120) dell’esecuzione forzata in vigenza di una istanza di sospensione dell’esecuzione. A questo si aggiunge un comma che in qualche modo obbliga l’Amministrazione a far presto nello sbrigare le pratiche. “L’emendamento”, spiega ancora Marinello, “impone l’obbligo per le Commissioni tributarie di evadere le pratiche entro i 120 giorni, pena un profilo diretto di responsabilità. In più i presidenti delle stesse Commissioni avranno l’obbligo di segnalare alla Corte dei Conti le inadempienze”.