Quello del camionista è un lavoro duro, ma che non spaventa il gentil sesso. In Italia sono infatti quasi duemila, 1.800 per la precisione, le camioniste. Numeri destinati a crescere, visto che l’anno scorso un nuovo autotrasportatore su 13 iscritto ai registri di settore è stato una donna. Se a questo si aggiunge un altro mestiere decisamente poco “gentile”, come il fabbro, che in Italia conta 2.380 addette in gonnella, in tutto sono più di 4mila le donne che svolgono questi due duri mestieri. Lo afferma una ricerca dell’Ufficio studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati del Registro imprese, secondo la quale fabbro e camionista non sono i soli lavori ritenuti “da uomo” che le donne stanno scoprendo, per interesse o necessità: in Italia sono oltre 700 le donne carrozziere o meccanico, l’1,4 per cento del totale. E ogni 26 nuove officine artigiane aperte nel 2010 nel comparto, una è stata avviata da una donna. Ci sono poi le donne falegname (300) e lo stesso identico numero di calzolaie, con un boom al femminile per il mestiere del cuoio: in Italia sono già l’8 per cento del totale e ogni cinque nuovi calzolai iscritti nel Registro Imprese l’anno scorso, uno è donna. E non mancano le donne che si sono date ai classici mestieri introvabili: coloro che fanno concorrenza all’elettricista maschio sono 400, all’idraulico 140. La ricerca è stata diffusa in contemporanea all’emissione di un programma di sostegno ai mestieri artigiani con un bando dal titolo in dialetto brianzolo (‘Mi lauri in butegà) che lancia, in italiano, interventi promozionali a sostegno dei mestieri tradizionali.