Bruxelles ha le idee chiare: chi inquina deve pagare. Principio che si ripercuoterà ancora di più sugli autotrasportatori se venisse approvato un provvedimento all’esame del Consiglio dei ministri Ue dei Trasporti venerdì 15 ottobre. All’esame c’è infatti la modifica della direttiva legate alle eurovignette: la Commissione Europea vuole infatti introdurre il principio che nel pagamento devono essere considerati i costi dell’inquinamento atmosferico e acustico provocato dai mezzi pesanti sulle strade europee.
Si tratta di un dossier che prevede di inserire nei pedaggi stradali per i camion anche i costi dell’inquinamento, oltre a quelli già previsti per le infrastrutture. Inoltre, nella proposta si prevede di penalizzare chi viaggia nelle ore di punta (“tassa sulla fila”), in cui le strade sono più congestionate dal traffico.
Nella revisione delle norme, la Commissione ha inserito anche un ampliamento della rete su cui l’eurovignette può essere applicata, passando dagli attuali 15mila chilometri a circa 30mila e includendo, oltre alle reti transeuropee, anche le autostrade interne.
L’aumento del costo esterno è stato calcolato in circa 3-4 centesimi di euro a chilometro, rispetto agli attuali 15-25. Il maggiore introito potrebbe essere utilizzato per migliorare la sostenibilità del trasporto anche con mezzi meno inquinanti.
Il commissario Ue ai Trasporti, Siim Kallas, si augura che sull’argomento venerdì possa essere raggiunto tra i ministri Ue un accordo politico. Ma, finora, se sul principio di chi inquina paga c’è stata una sostanziale convergenza, ancora divergenti tra i diversi Stati membri sono le opinioni sulle modalità di applicazione del pedaggio, anche per i riflessi negativi della crisi economica sull’autotrasporto.
Intanto, proprio su questo tema, Confetra (Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica ha scritto una lettera al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, perché si pronunci contro l’approvazione della nuova direttiva. “Il provvedimento, pur avendo recepito alcune delle modifiche suggerite, si tradurrà semplicemente in un pesante aggravio del costo del trasporto su gomma, senza migliorarne l’impatto ambientale”, spiega il presidente della Confetra, Fausto Forti. “Il mondo della logistica è preoccupato”, prosegue, “anche alla luce dell’attuale fase economica che stenta a orientarsi verso la ripresa. Chiedo dunque al Signor Ministro di esprimersi in seno al Consiglio dei Trasporti Ue per un rinvio dell’accoglimento della nuova direttiva. Un segnale che sarebbe fortemente apprezzato dal nostro mondo imprenditoriale anche qualora non dovesse rappresentare la posizione condivisa dalla maggioranza degli Stati”.
La nuova direttiva, ricorda Confetra, si basa sul principio “chi inquina paga” e prevede che i pedaggi sulle infrastrutture a carico dei veicoli pesanti considerino anche le esternalità relative all’inquinamento atmosferico e acustico. Sul traffico commerciale graverebbe quindi tutto l’onere, mentre non verrebbero colpiti né i veicoli privati, né le modalità alternative (ferrovia, aereo).