Gli autotrasportatori oggi, grazie al lavoro svolto dalle associazioni di categoria, possono finalmente disporre degli strumenti per “guidare” il proprio futuro e per imporre i propri giusti diritti. Lo afferma, in una lettera inviata a tutti gli associati Fai Conftrasporto della Liguria il presidente regionale Gioacchino d’Andria, riassumendo quanto (di estremamente positivo per la categoria) avvenuto negli ultimi mesi. Ecco il testo della lettera.
Cari associati e cari colleghi è da tanto tempo che volevo riprendere direttamente contatto con tutti Voi, convocando l’assemblea, ma ho preferito attendere l’esito delle lunghe trattative che l’Unatras con la Fai Conftrasporto, in testa, ha portato avanti con il Governo e con le nostre controparti. Nelle more di questo percorso, tanta sfiducia e rabbia hanno animato gli autotrasportatori, favoriti nel loro giudizio negativo degli eventi, da chi ha voluto cavalcare la protesta, a prescindere dai risultati, per esigenze di facile affermazione e di visibilità. Non vi nascondo che nel corso delle trattative all’interno della nostra associazione, che ricordiamo rappresenta tutto il variegato mondo dell’autotrasporto, con sfumature di diversi interessi, abbiamo come Fai Genova fatto la nostra parte. Abbiamo cercato di far affermare le soluzioni di assoluto interesse di chi esegue il trasporto e non di chi specula sugli stessi. Abbiamo sostenuto confronti e dibattiti a volte anche accesi, ma grazie alla regia all’intelligenza e lungimiranza del presidente nazionale Paolo Uggè è stata trovata la sintesi da tutti condivisa. Dobbiamo riconoscere al nostro presidente di essere stato il primo a parlare di sicurezza e, partendo da questo presupposto, esigenza assolutamente condivisa da tutte la parti interessate al trasporto, ha indicato il percorso da seguire per raggiungere i risultati sperati, coniugando in maniera equilibrata gli interessi dell’intera filiera logistica. Le trattative a livello nazionale con il Governo e le controparti dell’autotrasporto sono state lunghe ed estremamente complesse, in alcuni momenti abbiamo registrato forti cedimenti su alcuni punti che hanno sollevato forti critiche sui nostri rappresentanti nazionali da parte di chi non conosce l’intricato processo della politica, o in maniera strumentale da altri, sta di fatto che anche in questa circostanza la nostra associazione ha dato prova delle sue capacità unite a quelle dei rappresentanti nazionali delle altre associazioni che fanno capo a Unatras, non perdendo mai di vista quello che doveva essere il principale risultato finale della trattativa e cioè “il riconoscimento all’autotrasporto dei costi della sicurezza”. Cari colleghi, oggi dobbiamo dire grazie a tutti i rappresentanti nazionali dell’autotrasporto che hanno portato avanti le trattative nel nostro interesse, e in particolare al sottosegretario ai trasporti Giachino che ha avuto la sensibilità di riconoscere le esigenze del nostro settore e la capacità nonché volontà di far affermare la necessità di regolamentarlo. Cari colleghi, non possiamo più nasconderci sostenendo di non essere ben rappresentati e addossando a terzi nostre responsabilità per la situazione in cui verte il nostro mondo, i risultati che di seguito per titoli indicherò smentiscono categoricamente coloro che sostengono che le associazioni degli autotrasportatori non fanno gli interessi dei propri associati, queste asserzioni ritengo siano autogiustificazioni all’incapacità di noi stessi di ottenere dai nostri clienti le eque remunerazioni per il lavoro che svolgiamo. A questo punto gli strumenti ci sono stati dati, il futuro e nelle nostre mani e nella nostra volontà di imporre i nostri giusti diritti. Risultati economici conseguiti: Sono stati interamente impegnati i 400 milioni di euro stanziati dalla Legge Finanziaria per il 2010 (Legge 191/2009), in aggiunta alle risorse strutturali per il settore. Questi fondi sono stati utilizzati per: diminuire il tasso dei premi Inail per il 2010 (91 milioni di euro); riconoscere, anche per il 2010, un credito di imposta per la tassa di possesso pagata per la stessa annualità, per i veicoli pesanti di massa superiore alle 7,5 tonnellate (44 milioni di euro); riconoscere un credito di imposta per il rimborso del Servizio Sanitario Nazionale, sui premi assicurativi pagati nel 2009 sui veicoli di massa complessiva superiore alle 11,5 tonnellate (55 milioni di euro); aumentare le deduzioni forfettarie per le trasferte eseguite dall’imprenditore individuale o dal socio della società di persone (120 milioni di euro); aumentare lo stanziamento disponibile per i rimborsi di parte dei pedaggi autostradali pagati nel 2008 (60 milioni di euro), con la conseguenza che la percentuale per le imprese – grandi utenti – si avvicinerà ai livelli massimi consentiti dalla UE (13 per cento); finanziare iniziative a favore della formazione professionale (30 milioni di euro). Inoltre, sta per essere emanato il Regolamento ministeriale che utilizzerà le risorse non utilizzate per l’incentivo per le autostrade del mare (38.700.000 euro), per: completare il pagamento degli incentivi per l’acquisto di veicoli di categoria ecologica euro 5, negli anni 2007 e 2008; riconoscere un incentivo alle imprese di autotrasporto che effettuino un trasporto combinato ferroviario, nei 12 mesi dall’entrata in vigore del nuovo provvedimento. Risultati normativi conseguiti: come vi ho già detto agli inizi sono stati raggiunti risultati importantissimi anche sulle regole che disciplinano la nostra attività. In particolare, la Legge 127/2010 ha: modificato l’articolo 83 bis della legge 133/2008 sui costi minimi di esercizio, rendendone possibile l’applicazione ai contratti scritti tramite gli accordi di settore (da stipulare entro il 12 maggio 2011), e ciò affinché la libertà contrattuale non vada a discapito della sicurezza della circolazione stradale; ha modificato la riforma per l’autotrasporto (decreto legislativo 286/2005), in maniera tale che: le responsabilità condivise degli operatori della filiera del trasporto, vengano immediatamente accertate su strada attraverso il contratto scritto o la scheda di trasporto; sono stati definiti i tempi massimi di carico e scarico delle merci; è stata prevista l’azione diretta del vettore effettivo verso coloro che hanno disposto il trasporto, per il pagamento del suo corrispettivo; il vettore non è obbligato a restituire i pallets, salvo diverso accordo con il committente. D’altro canto anche la recente riforma del Codice della strada ha fornito nuovi strumenti a favore delle nostre imprese, per esempio per combattere comportamenti dei propri autisti che finiscono col danneggiare l’azienda di trasporto: si pensi al conducente sorpreso a guidare sotto l’influsso di stupefacenti o con un tasso alcolico superiore ad 1,5g/l, per il quale sarà ora possibile il licenziamento per giusta causa. Come potrete notare i riconoscimenti economici, in un contesto di grave crisi economica nazionale, sono stati rilevanti, la nostra categoria a differenza di tante altre è stata, finalmente, tenuta in grande considerazione dal Governo, ripeto, grazie all’opera del sottosegretario Giachino. Per quanto riguarda la parte normativa, mi sento di affermare che siamo andati oltre ad ogni più rosea aspettativa; vi ricordo che prima del riuscito fermo dell’autotrasporto al di là della piattaforma rivendicativa presentata al Governo ci saremmo accontentati di ottenere semplicemente una tariffa di riferimento. Oggi non abbiamo una tariffa ma la copertura dei costi minimi di sicurezza che a mio avviso debbono essere considerati il punto di partenza e non già quello di arrivo nelle trattative che dovremo portare avanti con i nostri clienti. I costi della sicurezza si riferiscono solo a una parte dei costi aziendali di cui ogni operatore dovrà tener conto nella formulazione della tariffa da presentare al cliente. Vi ringrazio dell’attenzione che spero darete alla presente lettera e invito tutti a essere presenti alla prossima grande assemblea, di cui a breve vi indicheremo la data, per approfondire tutti i temi sopra trattati”.
Gioacchino D’Andria (Presidente regionale Fai Liguria)